Qual è stato il primo miracolo compiuto da Padre Pio?
Il primo miracolo, avvenuto per intercessione di Padre Pio, si fa risalire al 1908.
Padre Pio era, allora, nel convento di Montefusco, in provincia di Avellino, e, li intorno, aveva raccolto delle castagne, che poi aveva pensato di inviare anche a sua zia Daria, che abitava a Pietrelcina.
Il Racconto
Zia Daria, dopo aver ricevuto le castagne e averle mangiate, mise da parte il sacchetto. Un po’ di tempo più in la, la donna, accendendo una lampada ad olio per cercare delle cose, aprì, imprudentemente, un cassetto dove il marito teneva della polvere da sparo.
Purtroppo, quella fu una leggerezza imperdonabile, poiché una scintilla della lampada cadde nel cassetto, che esplose e prese zia Daria in pieno.
Urlando per il dolore e per lo spavento, la donna cercò qualcosa per tamponarsi il viso, che sentiva invaso dal fuoco. Così, le capitò tra le mani il sacchetto della castagne.
E, quando lo mise sul suo viso, il dolore cessò e scoprì di essere illesa: le ustioni erano scomparse e lei era sana e salva.
Padre Pio ebbe a che fare col fuoco uno seconda volta
Nel 1955, invece, ci fu il caso di una bambina, di poco più di un anno, che era caduta in una caldaia di acqua bollente.
I danni per la piccola si mostrarono da subito molto gravi: “Riportò una scottatura di terzo grado all’addome e nella regione posteriore. Subito supplicai Padre Pio di aiutarci, di salvare la bambina”, raccontò la madre.
Era stato proprio il medico, che tra l’altro li aveva raggiunti dopo più di un’ora, a voler portare la piccola in ospedale, perché pesava che potesse morire da un momento all’altro.
“Uscito il medico, io cominciai ad invocare Padre Pio. Mentre mi stavo preparando per andare in ospedale, era quasi mezzogiorno; la mia bambina, che era rimasta sola nella sua cameretta, mi chiamò: “Mamma, la bua non c’è l’ho più”. Chi te l’ha presa? – chiesi incuriosita. E lei mi rispose: “E’ venuto Padre Pio. Mi ha messo la bua della sua mano sopra la mia!”.
E la madre poté appurare che la figlioletta non aveva alcun segno dell’ustione, che, solo qualche minuto, prima le faceva rischiare la vita.
Antonella Sanicanti
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