La santità di Padre Pio da Pietrelcina fa ancora notizia e fa parlare di sé. “Farò più rumore da morto che da vivo” – disse, un giorno, il Santo Frate.
In occasione della sua Festa liturgica, ripercorriamo alcuni particolari momenti di vita del Santo, ricordando anche le visite dei Pontefici a San Giovanni Rotondo.
Tanti possono essere i racconti di vita, riguardanti la figura di Padre Pio da Pietrelcina. Alcuni sono già noti alla maggior parte dei fedeli, altri meno.
Raccontare la sua storia ci porta anche a comprendere cosa abbia determinato la popolarità di questo Santo del nostro secolo: un Santo vicino alla gente; un Santo che ha voluto sempre essere ultimo fra gli ultimi, proprio come dettava la regola di San Francesco, Ordine del quale faceva parte.
Tante possono essere le domande che possiamo porci, in merito ai “segni particolari” che accompagnarono la nascita al cielo di Padre Pio. Una domanda più di ogni altra rimane tutt’ora senza risposta, almeno apparentemente: perché, poco prima di morire, le stigmate che aveva portano per ben 50 lunghi anni, scomparvero, senza lasciare traccia?
“Il fenomeno della scomparsa è strano ed è stato constatato da quattro Frati e dal dottor Giuseppe Sala, medico curante di Padre Pio e sindaco di San Giovanni Rotondo. Tutti restarono molto turbati – ha raccontato, in un’intervista per Famiglia Cristiana, Stefano Campanella, autore del libro “I tre misteri della morte di Padre Pio”.
Proprio le stigmate furono, per il Frate di Pietrelcina, fonte di estrema sofferenza, non solo perché gli davano il costante assaggio della morte di Cristo in croce, ma perché la Chiesa stessa parlò di mistificazione circa le sue piaghe, almeno fino ad un certo punto.
Ora che tutto è stato chiarito e che Padre Pio è stato innalzato agli onori degli altari, possiamo riscoprirne il valore sacrificale e comprenderne davvero il senso: “Padre Pio ne fece un’offerta sacrificale delle sue stigmate a Dio, le offrì per la liberazione e la purificazione delle anime del Purgatorio dalla loro condizione. Dobbiamo immaginare che anche lo stesso San Pio rimase esterrefatto dalla scomparsa delle stesse e che gli restasse solo il dolore. Teniamo presente che, la durata delle stigmate è coincisa con l’intero periodo di sacerdozio di Padre Pio” – continua il dottor Campanella.
“Padre Pio offrì le sue stigmate come segno di conversione per molti. Molti, infatti, che arrivavano al suo Convento, anche solo per pura curiosità di vedere queste piaghe, restavano più che altro colpiti dall’essere serafico di San Pio e con volontà e misericordia si accostavano alla Confessione. Pochi istanti prima della sua morte, la scomparsa delle stigmate è stata vista come segno della fine della sua missione terrena, ma l’inizio di quella eterna nei cieli”.
Padre Pio aveva scelto il piccolo Convento di San Giovanni Rotondo proprio perché lontano dal centro abitato e, quindi, più vicino al silenzio ed alla contemplazione. Ma Dio aveva grandi progetti per lui e lo ha reso indimenticabile.
Sono stati tre i Pontefici che si sono recati, in Puglia, per omaggiarlo e per visita alla sua tomba. Il primo è stato Papa Giovanni Paolo II, nel 1987; anche Papa Benedetto XVI, nel 2009, ha visitato il luogo della sua ultima dimora.
Recentemente, anche Papa Francesco ha voluto salutare il Santo di Pietrelcina, esattamente nel 2018. Tutti e tre i Pontefici hanno pregato sulla tomba di Padre Pio ed hanno visitato la “Casa Sollievo della Sofferenza”.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: famigliacristiana.it/repubblica.tv
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