L’autore della profezia è Jacques Lacan, psicoanalista, psichiatra e filosofo francese assolutamente centrale per il pensiero umanistico della seconda metà del novecento. Lacan lo spiegò forte e chiaro: la sua convinzione era quella del trionfo della religione sulla psicoanalisi.
Oggi si crede che la psicologia possa sostituire la fede, ma non la pensava affatto così uno dei maggiori psicanalisti di sempre.
Il grande errore che si vive nella nostra società
Al giorno d’oggi infatti l’umanità vive una condizione in cui al primo posto, costi quel che costi, si mettono le preoccupazioni legate alla propria salute fisica, vale a dire allo stato materiale della propria esistenza. Conta infatti la salute, e se questa è anche solo appena minata, la vita spirituale sembra che per molti, passi il gioco di parole, può andare a farsi “benedire”.
Lo abbiamo visto bene con l’arrivo della pandemia, dove al primo allarme le chiese sono state forse tra le prime ad essere chiuse, etichettate come una categoria “non essenziale”. Come se ci fosse qualcosa di più importante della propria anima.
Lo schiacciamento assoluto su ciò che è visibile
Proprio questo genere di ragionamenti, infatti, è alla base del grande problema della contemporaneità: lo schiacciamento assoluto su ciò che è visibile, dimenticando però l’importanza, per molti assolutamente centrale, di ciò che non è immediatamente visibile, ma che certamente c’è.
Oggi parlare del livello spirituale della propria esistenza sembra essere una perdita di tempo, come provare a spiegare che Gesù ci ha salvato dalla morte sempre più viene derubricato come qualcosa di “folle”, o al limite insensato. Molto meglio, si crede, parlare ad esempio di psicologia, della propria mente, del modo di pensare e di relazionarsi con il mondo.
Lo psicanalista francese Jacques Lacan la pensava diversamente
Lo psicanalista francese Jacques Lacan, però, mezzo secolo fa, non aveva proprio questo genere di opinioni. Conosceva molto bene i limiti della disciplina di cui era esperto, e proprio per questo immaginava che forse non avrebbe poi avuto di sicuro una vita infinita. Al contrario, Lacan pensava addirittura che il futuro della sua disciplina, tutto sommato, poteva persino essere incerto.
La sua profezia infatti puntava a quello che meno si sarebbe potuto aspettare da uno come lui: il trionfo, sulla psicanalisi ma non solo, della religione. Ma non di una religione genericamente intesa, di una religiosità vaga, indefinita, fai da te, magari new age o alla moda, come meglio conviene, come piace al momento o come riflette il pensiero comune.
Lacan parlava del trionfo del cattolicesimo romano
No, Lacan parlava del trionfo della vera religione, che per lui era proprio quella del cattolicesimo romano. Il pensiero di Lacan però andava ben oltre, ed era centrato sul fatto che la religione cattolica non trionferà soltanto sulla psicanalisi, ma anche su molte altre cose, come riporta alla perfezione su Huffington Post il regista e scrittore Massimiliano Perrotta.
“Si tratta semplicemente di sapere se questa verità terrà botta, vale a dire se sarà capace di secernere abbastanza senso da sommergerci ben bene. Ce la farà di sicuro, perché ne ha i mezzi. Ci sono già un sacco di attrezzi predisposti ad hoc”, scriveva il pensatore. Insomma, il realismo lacaniano, costruito dopo una vita intenta a guardare dentro questo groviglio infinito che è la mente umana, è molto diretto e punta a ciò che è essenziale, e che forse molti in duemila anni storia sono stati costretti ad ammettere.
La Chiesa riuscirà a trovare “una corrispondenza di tutto con tutto”
Che l’uomo non è solo mente e corpo, ma anche e soprattutto anima, e che la religione cristiana ha dato origine, grazie all’incarnazione di Dio in un uomo, Gesù di Nazareth, alla possibilità per ciascuno di noi di incontrare la salvezza già in questa vita, per accompagnarci in quella che c’è dopo. La vita eterna, la gioia del Paradiso, l’incontro reale e concreto con il Signore risorto. La liberazione dal peccato e da ogni male.
Lacan spiegava infatti che, parafrasando le parole dell’Apocalisse di Giovanni, sarà capace di trovare “una corrispondenza di tutto con tutto. Che è poi la sua funzione”, aggiungeva ironico. Queste considerazioni sono state inserite all’interno del testo intitolato “Dei Nomi del Padre”, a cui fece seguito “Il trionfo della religione”, tradotto in Italia da Einaudi nel 2005.
I progetti della massoneria non possono veramente scalfire la fede
Tuttavia, qualcuno potrebbe affermare che questa profezia di Lacan non si sarebbe finora avverata, ma di certo non è la prospettiva dell’oggi, del qui e ora, che interessa ai cristiani. Chi pensa che gli scandali, le maldicenze, le convinzioni del momento, le lotte politiche, le intenzioni di attaccare e di demolire la verità cristiana, i camuffamenti dei giornali e dei talk show, i progetti della massoneria possano veramente scalfire la fede di chi ha incontrato Cristo nella propria vita, probabilmente dovrà ricredersi, perché la realtà è che si sta sbagliando di grosso.
Le faide interne in Vaticano, le questioni economiche, le cattive condotte di qualche sacerdote non possono certo influire in alcun modo con la fede di chi conosce la gioia eterna di incontrare il Signore già nella propria vita, di chi cioè “non guarda ai propri peccati ma alla fede nella Sua Chiesa”, come si recita ogni domenica prima di ricevere il Sacramento dell’Eucarestia.
L’eclissamento di Dio dalla cultura della società coontemporanea
Come non segna in alcun modo la compresenza in Vaticano di due Papi, descritti in maniera anche piuttosto ridicola come il Papa buono e quello cattivo, alla stregua di una fiction di scarsissimo livello che non solo non ha la benché minima aderenza con la realtà, ma che al contrario se non fosse gravemente offensiva verso entrambi i Pontefici, tanto verso Francesco quanto verso Benedetto XVI, sarebbe alquanto divertente.
Quello che è vero è che forse, oggi, la cultura cattolica in Occidente, e anche in Italia, è piuttosto appannata. Nessuno studia più sui testi dei santi, dei pensatori cristiani, dei grandi apologeti e teologici, come anche la religione a scuola si studia davvero male, si snobba con arroganza e presunzione, è troppo spesso declinata a una sorta di inutile passatempo, quando è proprio la fede cristiana e la sua comprensione che permette di avere le chiavi di lettura di tutta la nostra cultura, sia classica che contemporanea, ma in verità anche di tutta la nostra esistenza.
Tutti dovremo fare i conti con il senso della vita a cui la fede dà risposte
Tutti dovremo prima o poi fare i conti con la vita e con la morte, con la salvezza dell’anima o con la perdizione a cui ci accompagnano i nostri errori quotidiani, con il senso dell’esistenza terrena e di quella ultima. Un giorno, i concetti di cui si dovrebbe discutere durante l’ora di religione ci torneranno molto più utili che non quelli appresi, con grande fatica e giustamente, durante le ore ad esempio di matematica, e con tutto il rispetto per questa nobile disciplina e arte.
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Dio, purtroppo, sembra sparito dagli orizzonti umani ma anche dalla letteratura, dal cinema, dalla televisione, dall’arte, insomma dalla cultura in generale, oltre che dalle discussioni pubbliche e tra le persone. Tuttavia, anche se la Chiesa stessa e i cristiani se ne stanno agli angoli e sulla difensiva, aspettando che passi la tempesta, la fede nel Signore e la ricerca di Lui continua a vivere, con grande forza e vigore, nei cuori di tanti.
La vera religione, e la vera arte, torneranno inevitabilmente a trionfare
Anche se la cultura è ormai sempre più auto-referenziale, banale, finita e limitata, non lo è l’animo umano che cerca, incessantemente, un rapporto privilegiato e diretto con il cielo, con l’infinito, che di certo non viene offerto nella musica commerciale propinata in continuazione dalle potenti case discografiche internazionali e di cui ad esempio sono pieni i telefonini di tanti ragazzi. Se c’è un senso in questa vita, infatti, non sono di certo i soldi o gli interessi commerciali della grandi multinazionali.
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La voce della cultura cattolica odierna è spesso debole, fioca, a tratti dolciastra. Ma non è così la Verità di cui ci ha portato a conoscenza il Signore duemila anni fa. Questa, infatti, non la si potrà mai eliminare, come spiega anche la profezia di Jacques Lacan. La vera religione, e la vera arte, torneranno inevitabilmente a trionfare.
Giovanni Bernardi