Quale profezia ha ricevuto padre Ungaro da padre Pio?
Il santo da Pietrelcina ha predetto che non sarebbe diventato un missionario.
Padre Ungaro, il frate più anziano del convento di Sant’Antonio a Padova
Il 27 maggio dello scorso anno, padre Ungaro ha compiuto 99 anni ed è il più anziano frate del convento di Sant’Antonio a Padova. Nella sua lunghissima vita, il frate francescano ha organizzato le missioni popolari per i francescani conventuali per ben 32 anni. Per 26 anni è stato anche sacerdote, prima a Sabaudia e successivamente a Venezia (ai Frari). Oggi la sua vita in convento è scandita dalle preghiere mattutine e quelle dopo la Messa, quindi dagli incontri con i carcerati e le persone in difficoltà, alle quali offre conforto ed una mano d’aiuto.
Così descritta, quella di padre Ungaro sembra una vita da convinto religioso. In effetti la sua vocazione è nata presto (aveva solo 10 anni quando ha deciso che sarebbe divenuto un missionario) ed è stata accresciuta dall’incontro con personaggi di grande carisma. Nella sua lunga vita, infatti, il frate francescano ha avuto modo di conoscere 3 santi ed ha anche ricevuto una profezia da padre Pio.
Padre Ungaro: l’incontro con i 3 santi e la profezia
Intervistato dal ‘Messaggero‘, fra Ungaro spiega di aver conosciuto padre Pio a Sabaudia. In quel periodo era solito recarsi a San Giovanni Rotondo per ricevere la confessione dal frate con le stigmate. In una di quelle occasioni chiede a Padre Pio quando sarebbe partito in missione – da bambino sognava di diventare missionario – e questo gli disse: “Tu non andrai mai in missione”. Le parole del santo furono profetiche, visto che poco tempo dopo scoppiò la Seconda guerra mondiale.
Negli anni della formazione padre Ungaro ebbe la fortuna di conoscere un altro santo che è intimamente legato alla Seconda guerra mondiale. Massimiliano Kolbe, martirizzato ad Auschwitz nel 1941, era il confessore dei novizi. Di lui ricorda che gli fece promettere di non fumare, una promessa che ha sempre mantenuto: “Lo chiedeva ai novizi”. Infine il frate ricorda il terzo santo incontrato, Leopoldo Mandic. Di lui dice che era un uomo molto umile, piccolo di statura ma grande nello spirito. Lo conobbe nel 1938, quando venne assegnato come confessore dei minori conventuali.
Segui tutte le nostre News anche attraverso il nuovo servizio di Google News, CLICCA QUI
Luca Scapatello