Sulla pandemia si spendono sempre molte parole, ma pochi hanno realmente il polso di quanto succede, e casi come questo lo dimostrano.
Come per esempio in India, in cui da giorni si sta verificando un netto crollo dei contagi e la spiegazione di questo evento fortunato non è affatto chiara. Segno che c’è davvero molto di cui comprendere, e che alla base di ogni analisi dovrebbe esserci innanzitutto la consapevolezza “socratica” di non sapere.
Il numero dei contagi è crollato ma non si riesce a capire
Nel Paese, infatti, dai 400mila contagi al giorno di maggio si è arrivati a 40mila attuali, mentre la popolazione che si trova ad essere attualmente protetta dal virus grazie alla doppia dose di vaccino è pari solamente al 7,4 per cento. In India ci sono stati finora ben 31 milioni e 600mila casi di Covid, un numero secondo solamente agli Stati Uniti che ne ha contati 35 milioni.
I numeri ufficiali parlano di 423mila morti, anche se il sospetto diffuso è che questi possano essere molti di più. Specie se si considera che la popolazione indiana conta 1,3 miliardi di persone e soprattutto delle condizioni sociali ed economiche niente affatto rosee. Il 26 luglio, però, in mezzo a tanto dolore è arrivato all’improvviso un dato che ha davvero sconvolto in positivo tutta la popolazione.
Il dato sorprendente del contesto italiano pone molte domande
Nel Paese è stata infatti isolata per la prima volta, lo scorso ottobre, la variante Delta, e dopo questa data spartiacque di luglio si sono registrati meno di 30mila nuovi casi giornalieri. La tendenza positiva, però, non si è fermata, ma al contrario è proseguita anche nei giorni successivi, con alti e bassi ondeggianti tra i 40 e i 45mila. Se si considera che solamente lo scorso maggio si pensava di essere ancora nel pieno della seconda ondata, e si contavano addirittura 400mila nuovi casi al giorno.
Il dato è ancora più sorprendente se si considera che al momento solamente 101 milioni di persone hanno ricevuto il ciclo completo di vaccinazioni, meno dell’otto per cento del totale. Un numero che indica come totalmente scollegato il dato vaccinale da quello della diminuzione dei contagi. Tra l’altro, al momento la vaccinazione sta andando molto a rilento rispetto a quanto immaginato, principalmente per problematiche legate alla produzione.
Il caso inglese e la realtà che può essere diversa da come si crede
Proprio in India, tra l’altro, si trovano i laboratori in cui viene sviluppato AstraZeneca, e soltanto giovedì il ministro della Salute italiano Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza si stabiliscono misure restrittive per l’ingresso in Italia. Una delle supposizioni che viene fatta in queste ore è che, visto che sia i morti che i guariti sono entrambi in numero molto alto, a questo punto si sia raggiunta una sorta di “immunità diffusa”.
Lo stesso potrebbe essere stato raggiunto Gran Bretagna, dove i contagi sono radicalmente calati sotto i trentamila al giorno. In quel caso, si imputa il dato positivo al successo della campagna vaccinale, che procede in modo estremamente rapido, visto che ad oggi già il 72 per cento della popolazione ha ricevuto le due dosi.
I numeri dell’India mostrano che c’è ancora molto da comprendere
Tuttavia, la realtà potrebbe essere diversa da quella che si immagina, e quindi la dinamica potrebbe essere la stessa di quanto accaduto in India. Lo spiega a modo suo anche uno studio del Center of Global Development di Washington, analizzando i dati indiani. Nel paese orientale, dallo scoppio della pandemia a oggi i morti sono stati alcuni milioni in più rispetto a quelli che si attendevano.
Guardando però al numero dei decessi, non si è mai risaliti alle cause, per questo gli autori della ricerca sottolineano che è necessario indagare più a fondo per capire la realtà dei fatti. Mentre, anche qui stranamente, crescono i casi nello Stato indiano meridionale del Kerala, dove si stanno attualmente verificando la metà delle infezioni nazionali giornaliere, ventimila su quarantamila totali.
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Al momento, incaricato di fare luce sulla situazione è un team di esperti inviati dal governo centrale di New Delhi, ma nel frattempo potrebbe scattare un nuovo lockdown. Ma solamente in quella zona ben determinata. Altrove, nelle altre aree del Paese, tutto sembra procedere a gonfie vele, ma non se ne conosce il perché.
Giovanni Bernardi