Vangelo di martedì 15 giugno: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Chi aiuta a sostenerci? Colui che è Dio in mezzo a noi, non colui che è un pensiero, colui che si fa in mezzo a noi

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Ci sono delle cose che Dio non tanto vuole, ma che sono necessarie. E la prova certa è che se il Figlio ha dovuto subire quello che ha subito, vuol dire che era necessario. Vorrei dire una cosa: io non so quanti di coloro che fanno questa preghiera mi conoscono di persona, molti di voi mi conoscono nello spirito, perché io prego tutti i giorni con voi, e questa penso possa essere la dimostrazione che Dio fa dei prodigi quando c’è la fede di mezzo.

Se io dicessi adesso: quanti di voi si fiderebbero a darmi le vostre chiavi di casa? Io non lo dico per superbia, ma sono sicuro che una gran parte di voi me le darebbe, sapendo che io non farei mai un’azione di male nei vostri confronti, perché c’è tra di noi un rapporto con il Signore, e quella è la nostra garanzia.

La fiducia è la testimonianza che Dio compie prodigi

Il Signore ci chiama a queste conquiste, e non serve il contatto, non serve essere fratelli di sangue, ma serve il Signore nel cuore. Fidarsi senza essersi mai visti è la testimonianza visibile che Dio compie prodigi anche nelle cose apparentemente scontate. Il Signore è il Signore delle risposte, è il Signore della fiducia, è il Signore della verità, del bene.

Per questo quando Dio ci dice qualcosa, anche quando sembra illogica, impossibile, irrazionale, dietro c’è un disegno. Quando noi capiremo che, dietro quelle cose che lui ci chiede, apparentemente impossibili, c’è un disegno di grazia che punta all’eternità, noi avremo la capacità di amare i nemici, ma serve di avere Gesù nel nostro cuore, altrimenti non ce la potremo mai fare.

Senza il Signore il dolore diventa patimento

Dico questa cosa per far meglio capire: nella vita io ho avuto delle persone che mi hanno fatto del male davvero, un male gratuito, e non parlo di persone lontane da me, ma persone della mia famiglia. Un male vero, brutto, triste, con la cattiveria, l’invidia, la gelosia. Cose che non sono belle da raccontare vissute su di me.

Al punto che, quando non avevo il Signore, pativo talmente tanto per il dolore che questa persona in particolare mi arrecava, che mi faceva male lo stomaco, era come se mi si contorcessero i nervi, e non riuscivo nemmeno a guardarla questa persona da quanto era cattiva con me.

La conversione fa vedere tutto con occhi nuovi

Poi, dopo la conversione, mi sono reso conto che quella persona non era cattiva con me, ma era cattiva con sé stessa, e automaticamente scaricava tutta la sua cattiveria sulle persone che gli stavano più vicino, e io ero una di quelle persone che gli erano più vicino.

Quando sono riuscito ad amare questa persona? Quando ho capito che non era lui che mi faceva del male, ma era il male in lui. Lo vedevo come una persona talmente ingannata, talmente accalappiata dal male, che provavo quasi tenerezza per quel lato suo quasi invisibile che era schiavo del maligno.

Voler bene a chi mi ha fatto male non è facile però vale davanti a Dio

E allora piano piano ho iniziato a pregare per quella persona, quella persona ha avuto un cambiamento, nei miei confronti ha cambiato l’atteggiamento, anche se ha conservato dei punti di vista personali non reali, come a dover giustificare un po’ del suo passato, sennò si sarebbe sentito troppo scomodo con me; ma nella realtà è una delle persone per cui ho pregato di più, per cui continuo a pregare di più, e quando lo vedo provo una grande tenerezza.

Non sarà amore, sarà tenerezza, però non provo rabbia. Io oggi ho perso questa rabbia che mi faceva far star male allo stomaco da quanto pativo questa persona, e oggi non mi fa più male lo stomaco. Oggi quando lo vedo mi fa solo tenerezza, perché lo vedo ancora talmente “incastrato”, e prego talmente tanto per lui e per la sua situazione che sono sicuro che il Signore valorizzerà proprio il fatto che io lo faccio contro ogni “gradevolezza”. Ad esempio, voler bene a chi mi fa del bene è facile; voler bene a chi mi ha fatto male non è facile… però vale, davanti a Dio, vale.

Come non era facile andare in Croce per Gesù, ma ci è andato. Nel disegno di Dio ci sono delle cose che vanno al di sopra di quello che possiamo comprendere, e fino a che metteremo Dio nella nostra ragione, noi non lo capiremo mai. Tu prova ad immaginare questo: quale padre darebbe il proprio figlio per gente come noi? Nessuno. È illogico, è irrazionale. È sconveniente, eppure lui lo ha fatto.

La relazione con Dio

Quindi se vogliamo capire Dio non dobbiamo entrare semplicemente nella logica. Poi lui guida anche il nostro intelletto, perché lui ha questa capacità. Non tutto però si può conoscere con lo studio o con la conoscenza. Perché quando il Signore ti inizia a parlare, ti riempi talmente tanto di lui che lo riesci a capire e lo spieghi agli altri con una capacità di comprensione più alta. Non perché hai la Bibbia venti volte, né perché leggi il Vangelo tutti i giorni: no. Semplicemente perché Dio ha alzato il livello della relazione perché tu gli hai dato una parte di te importante.

Questo ci chiede Gesù: a volte invece noi ci dosiamo con lui e lo facciamo diventare il Dio del bisogno, diventiamo cristiani ipocriti: dirlo ci può aiutare a sentirci più retti, ma poi occorre non volerlo essere, e poi seguirlo, perché abbiamo capito che lui c’è, che opera meraviglie, che lui nel nostro malessere sta costruendo qualcosa di più grande.

Seguire Gesù “non è facile”

E allora ci aiuta ad accettare un po’ di più quelle cose che ci fanno male. Non è facile. Ma io poi dico sempre a chi mi dice queste parole: era facile per Gesù andare in Croce? Era facile per Dio scegliere quella strada? Era facile per Maria sopportare quel tormento? Seguire Cristo non è facile. Se uno pensa di seguire Cristo al discount, non funziona. Se pensiamo di incontrare Cristo in saldo, mordi e fuggi, non funziona. Se incontri Cristo devi essere pronto a farti cambiare. A farlo entrare dentro di te.

Allora lui trasformerà te e tutte quelle persone che ti sono attorno, perché gli altri vedranno in te un pezzettino di lui, e quando noi portiamo agli altri la sua luce di illumina automaticamente tutto quello che è attorno. Questo lo dico perché io ho veramente incontrato persone che hanno dato la loro vita a Gesù, e come mi avvicinavo vedevo la luce di Gesù vicino a me.

Io ho visto persone che si sono donate pienamente a lui. Io conosco persone che sono da 15 anni in castità per amore di Dio, belle ragazze! Donne di 35 anni in castità da 15 anni per la fede nel Signore, senza essere consacrate, che dicono: “O lo farò con l’uomo che mi donerà il Signore, o resto casta per lui”. Quando incontri queste persone e ci parli tu rendi conto che non puoi comprendere. E questa ragazza quando lo racconta dice: “Io non faccio nessuno sforzo”. Chi la aiuta a sostenere questa scelta? Colui che è Dio in mezzo a noi, non colui che è un pensiero, colui che è in mezzo a noi, garante di quelle chiavi di casa che voi mi dareste di cui abbiamo parlato prima, perché lui è in mezzo a noi.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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Vangelo di lunedì 14 giugno: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Chiediamo al Signore il dono di saperci annullare in quei momenti in cui il nostro orgoglio non ne sarà capace.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Il messaggio che ci dà Gesù nel Vangelo di oggi è, sì, di riflettere su noi stessi, ma la frase più forte credo sia questa: “Io vi dico di non opporvi al malvagio”. Credo che su questa parola ci si potrebbe scrivere un libro sapienziale, su come appunto non dare al male la possibilità di distruggere le nostre famiglie, di distruggere le nostre relazioni, i nostri rapporti.

Quel è arma più potente del male?

Gesù ci dice di non opporci al malvagio. Qual è l’arma che usa il male per creare la contesa e la guerra? Il male usa un’arma quasi invincibile, per cui se non ascoltiamo Gesù diventa invincibile: la ragione. Se tu pensi di aver ragione, sei pronto alla guerra. Se tu vuoi difendere la tua ragione, il male è forte perché è “il mago della ragione”. E da lì tutte le contese, le vertenze nascono perché uno ha ragione sull’altro, o entrambi presumono di averne, e in funzione di questa ragione nascono anche le le guerre.

Ci dice il Signore di non opporci, cioè di non dare peso a chi ha ragione o chi ha torto. Ci dice di andare al di sopra di quella soglia valutativa, perché il quella soglie c’è il terreno del male. Lì il male sovrasta, domina, governa, dirige, e noi ci siamo tutti dentro.

Gesù è tutto

Dobbiamo pensare a Gesù, che è tutto. Pensiamo all’Eucaristia: lì Gesù è l’universo che si fa prendere in mano. Lì ci sono i cieli, la terra, il paradiso, tutto, e diventa nutrimento. Ma chi è Dio? Ma quanto è meraviglioso immaginarlo? Se noi ci pensassimo dovremmo piangere di gioia continuamente.

Colui che è tutto, si fa pezzettino di pane, pur di stare vicino a noi. Colui nel quale entreremo vuole entrare in noi. Un sacerdote carismatico disse che un uomo e una donna per dare un compimento al loro rapporto finiscono per concedersi corporalmente l’uno con l’altra: è l’apice dell’amore darsi l’uno con l’altra, perché poi nasce la vita!

E Gesù cosa fa? Non si dà totalmente a noi dandoci il suo corpo? Lui ci ama in profondità, ci ama più di come un uomo e una donna nell’apice del loro rapporto d’amore riescono o vogliono condividere. Lui va oltre, è proprio un rapporto che non è soltanto prettamente spirituale, è anche tangibile e fisico, perché quel corpo entra nel nostro corpo, e arrivare a comprendere questa grandezza, e provare ad immaginarla è meraviglioso, che colui che è l’universo stesso si faccia prendere in mano da un bambino alla prima Comunione.

Rispondere bene al male

Contemplare la sua grandezza per aiutare a capire questo Vangelo. Colui che è così grande ci dice “Non opponetevi al maligno”. Se ti chiedono una cosa, dagliene due. Se ti danno uno schiaffo, dagli l’altra guancia. Ci sarà un sopruso, una ragione non difesa, sì. Ma se stai nelle mani di Dio tutto torna. Per questo Gesù oggi ci chiede di non voltare le spalle a chi ci chiede un prestito. Il prestito è una metafora, è la necessità di qualcuno. Non sono solo i soldi: è non voltare le spalle, preoccuparci di quel fratello. Questo il Signore ci Chiede: di andare oltre le apparenze.  Di non scocciarci di chi ci chiede ma di pensare: ecco un’altra opportunità di fare il bene.

Non difendere sempre la ragione

Gesù oggi ci vuole trasmettere il desiderio di non difendere sempre la ragione ma di entrare nell’amore di Dio cancellando a volte quella stessa ragione che è oggetto di divisione e contesa da sempre. Tutte le guerre sono nate per concetti difensivistici, che miravano a difendere un’ideologia, un progetto, un interesse economico.

Chiediamo al Signore il dono di saperci annullare in quei momenti in cui il nostro orgoglio non ne sarà capace. Chiediamo che lui attraverso il dono dello Spirito Santo riesca ad aiutarci ad essere come lui ci vuole.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
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