Covid: un’intera comunità piange il suo amato parroco

Il Covid colpisce ancora fra i sacerdoti, lasciando un grande vuoto tra coloro che  hanno conosciuto e hanno voluto bene a don Luigi.  Don Luigi aveva 80 anni ed era da qualche settimana ricoverato all’ospedale di Varese. Aveva contratto il virus. I suoi parrocchiani e i suoi ragazzi non avevano mai smesso di pregare per lui. “Don … Leggi tutto

Vangelo di venerdì 9 aprile: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Gesù ci vuole dare un segno: laddove le condizioni sembrano le stesse, se lui interviene e noi lo ascoltiamo, tutto si può trasformare

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Credo che Gesù in questo Vangelo abbia voluto dare un segno che lui ci stupisce sempre, al di sopra di quello che immaginiamo: dice ad esempio agli apostoli di gettare la rete dalla parte opposta rispetto ai criteri che usavano, e loro lo hanno ascoltato.

È stata premiata la loro fede, perché per un attimo si sono rinnegati, hanno rinnegato le loro certezze, e il premio di questo ascolto è stato trovare ciò che con la rete dall’altra parte della barca non avrebbero trovato.

Tutto può cambiare

Eppure l’acqua era sempre la stessa, il lago era sempre lo stesso, e il tempo era sempre lo stesso. È evidente che Gesù ci vuole dare un segno: laddove le condizioni sembrano le stesse, se lui interviene e noi lo ascoltiamo, tutto si può trasformare. Gesù non ci sta solo dicendo di fidarsi di lui, ma di rinnegare noi stessi. Fidandoci di lui, dovremo rinnegare noi stessi.

Gesù si manifesta in due modi in questo Vangelo: innanzitutto quando spezza il pane e recita la benedizione, come a “confermare” l’Eucarestia. Così facendo è come se Gesù prima di morire e dopo essere risorto, la riconferma. Gesù non ha benedetto l’Eucarestia solo il giorno dell’Ultima Cena, ma l’ha fatta presente nella moltiplicazione dei pani e dei pesci, quando spezzò il pane e lo diede loro, moltiplicandolo.

Poi lo spezzò nell’Ultima Cena e anche poi da risorto ha fatto la stessa azione, tanto che i discepoli di Emmaus lo riconobbero dallo spezzare il pane. E questa è la conferma che l’Eucaristia è dono altissimo di Cristo e che è il suo farsi presente pienamente.

Amare davvero Gesù

Il secondo fatto particolare in questo Vangelo è che Pietro quando vede Gesù fa una cosa strana: stavano a un centinaio di metri dalla riva, e lui si tuffa. Perché Pietro si è tuffato? Cosa aveva Pietro nei confronti di Gesù di diverso dagli altri per tuffarsi in quel modo?

Se noi vediamo una persona della quale siamo innamorati e sentiamo che vogliamo dirgli che gli vogliamo bene, cercando un momento di stare soli con quella persona, qual è l’unico modo per farlo? È staccarci dagli altri. E in questo caso perché?

Perché Pietro lo aveva tradito, rinnegato. L’ultima immagine che aveva Pietro di Gesù era il suo tradimento. Quindi quando Pietro vede Gesù, Pietro vede tutto quello che Gesù ha fatto per lui, e tutto quello che lui non aveva fatto per Gesù. Quindi quel tuffo è come un modo per dire: Signore, ovunque tu vada io ti seguirò, ora basta con le parole, ora voglio starti sempre vicino e voglio mostrarti che sono innamorato di te, che credo in te.

Al di là delle nostre certezze

Ma noi, ci saremmo buttati da quella barca? Forse tutti noi cui butteremmo da quella barca. Ma c’è un problema: Gesù a volte ci chiede di buttarci da quella barca non tanto perché lo vediamo, ma perché ci fidiamo di lui. A volte dovremo riuscire a vedere Gesù nella sua Parola, perché lì c’è lui!

Gesù ci sta chiedendo di buttarci dalla barca del nostro io, del nostro orgoglio, delle nostre convinzioni e metterci a repentaglio con una “nuotata” un po’ rischiosa, e ce lo chiede per dirci: rinnegatevi, venite a me! Perché lui ci salverà, lui ci risanerà, lui ci preparerà la cena, ci accenderà il fuoco, lui ci nutrirà! Allora dobbiamo prendere Gesù sul serio!

Gesù è l’amore

Ci dobbiamo gettare dalla barca della nostre certezze, del nostro orgoglio. Il Signore oggi ci chiama a buttarci da questa barca che ci fa sentire “più sicuri”, ma meno abbandonati a lui. Allora dobbiamo fare come Pietro, che si strinse un capo ai fianchi e si buttò in acqua per arrivare da Gesù e stare un attimo con lui, come con un innamorato.

Forse a volte ci dimentichiamo, ma Gesù è chi ci vuole più bene. Gesù ama noi più di tutti, e i nostri cari più di quanto noi li amiamo. Noi dobbiamo metterci in quest’ottica e attingere da lui l’amore, perché lui è l’amore ed è da lui che noi possiamo rinascere interiormente, spiritualmente, ma anche nelle relazioni con le persone più vicine a noi.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

Musei Vaticani: è confermata la tanto attesa riapertura

La buona notizia per tutti gli appassionati di arte sacra è finalmente arrivata: i Musei e i Giardini Vaticani riapriranno al pubblico.  Le visite riprenderanno da lunedì 3 maggio e saranno consentite esclusivamente tramite prenotazione online. E in numeri contingentati, nei limiti di quanto consentito dall’emergenza pandemica. Regole rigorose Oltre alla mascherina obbligatoria e al distanziamento … Leggi tutto

Lacrima statua della Madonna Addolorata: si grida al miracolo! – VIDEO

La gente esulta per l’evento prodigioso ma secondo la diocesi è presto per parlare di miracolo e frena l’entusiasmo. Ma cosa è accaduto?

La Madonna di Pisticci, in provincia di Matera, ha lacrimato il giorno della Vigilia di Pasqua. Il popolo vede il prodigio, si ferma e prega davanti alla statua che si trova nella Chiesa di “San Giuseppe lavoratore”. Ma c’è chi vuole andare cauto.

La Madonna che piange la Vigilia di Pasqua

Le lacrime erano evidenti proprio” – così dichiarano i fedeli che hanno visto il volto della statua della Madonna Addolorata rigarsi e bagnarsi. Siamo a Pisticci Scalo, in Basilicata. L’immagine, come mostra un video inedito, è posta sull’altare e, davanti a se, ci sono tanti fedeli in preghiera.

Le lacrime sono scese dagli occhi della statua. “Un fenomeno prodigioso e inspiegabile” – ha dichiarato il parroco della chiesa dove è custodita l’immagine, don Giuseppe. Per altri è inspiegabile anche perché, sulla statua della Madonna, le tracce delle lacrime avrebbero anche una forma e uno spessore e avrebbero, anche, al loro interno, una quantità di liquido.

Non una ma più lacrimazioni

Dalle 6.45 alle 13 di sabato 3 aprile, Vigilia di Pasqua: questo il lasso di tempo durante il quale il prodigio è avvenuto. La Madonna avrebbe pianto, non una, ma più volte e, soprattutto, alla presenza di alcuni fedeli: “Le lacrime sono comparse e più volte” – commentano i fedeli che hanno assistito al miracolo – “I canali degli occhi erano arrossati, gonfi. Pure il volto si tramutava, variava”.

lacrime della madonna addolorata
La Madonna Addolorata di Pisticci – photo web source

In questi giorni sono in corse le verifiche per stabilire se ciò che è sgorgato dagli occhi della statua di Maria sia veramente materiale organico e se, soprattutto, sono delle lacrime.

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La Diocesi: “Non è un fenomeno riconducibile a una lacrimazione”

Si attende, anche, la verifica da parte della Diocesi, la quale afferma che “non è un fenomeno riconducibile a una lacrimazione. La Madonna le aveva già disegnati sulla statua quei segni, che potevano portare a pensare a delle lacrime”.

Ma i fedeli non ci stanno perché, specie coloro che quella mattina erano presenti, hanno visto qualcosa di straordinario.

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ROSALIA GIGLIANO

Vescovo di Milano: nella pandemia ecco cosa ci manca di più

C’è una voglia sempre più pressante in questo tempo di difficoltà, di uscire da uno stato negativo,  a lanciare l’allarme è Mons. Delpini Monsignor Delpini, Arcivescovo di Milano – photo web sourceMonsignor Delpini, in un’intervista, ha detto parole chiare e forti: l’umanità ha bisogno di parole belle e non solo quelle che portino alla mente … Leggi tutto

Mi avete strappato il cuore: non è vita senza mio figlio

Di fronte alla sordità delle istituzioni, Giada Giunti ha optato per un gesto forte stamattina, davanti alla Camera dei Deputati.   La donna ha rivendicato il suo diritto di madre a riportarsi a casa il figlio Jacopo. Con i cartelli già esposti in occasione di precedenti flash mob, la signora Giunti si è incatenata per … Leggi tutto

Medjugorje: ultime notizie sulla salute di padre Francesco Rizzi

Padre francescano e sacerdote che presta servizio nell’accoglienza dei pellegrini di lingua italiana a Medjugorje, in quanto cappellano responsabile per gli italiani nella parrocchia. Pare infatti che il sacerdote stia fortunatamente meglio e che, nonostante continui lo stato di malattia, ad oggi è possibile affermare che è risultato negativo al test sul Coronavirus. La buona … Leggi tutto

I funerali di Giovanni Paolo II e l’omelia del futuro Papa Benedetto XVI – Video

Era l’8 aprile del 2005 quando tutta l’umanità, di ogni credo, si riuniva in Piazza San Pietro per celebrare i funerali di Giovanni Paolo II.

A presiedere la Celebrazione Eucaristica fu l’allora Cardinale Ratzinger che, di lì a poco, sarebbe diventato il successore al soglio Pontificio. Ai funerali del futuro Santo, parteciparono proprio tutti, anche i leader di tutte le religioni del mondo. Segno che l’ecumenismo e il dialogo fra tutti i popoli, così fortemente voluto da Giovanni Paolo II, aveva dato i suoi frutti.

16 anni fa, l’addio a Giovanni Paolo II

Una giornata ventosa, una semplice bara in legno e un Vangelo posto su di essa. Il vento che lo sfogliava continuamente, segno che la Parola di Dio corre più veloce del vento. E tutt’intorno non solo i Cardinali, i sacerdoti e le suore, ma davvero tutta l’umanità.

Piazza San Pietro era gremita quel giorno: era l’8 aprile di 16 anni fa. Giovanni Paolo II si era spento il 2 aprile e, quella mattina, si celebravano i funerali. Un momento davvero toccante: dare l’addio al Papa che aveva toccato davvero ogni angolo del mondo, aveva parlato con tutti fino a quando la malattia glielo aveva permesso. Ed ora, proprio quel popolo di Dio che aveva guidato per 27 anni, pregava per lui.

L’allora Cardinale Ratzinger celebrò l’Eucarestia funebre. Proprio lui, sì, il futuro (di lì a qualche giorno) Papa Benedetto XVI. Una delle persone più vicine a Giovanni Paolo II.

Ratzinger: “Il suo dire SI al Seguimi di Gesù”

Parole toccanti quelle dette da Ratzinger nella sua omelia, a partire da quel “Seguimi” che Giovanni Paolo II ha subito sentito come suo, fin dal primo momento della sua vocazione. “Questa parola lapidaria di Cristo può essere considerata la chiave per comprendere il messaggio che viene dalla vita del nostro compianto ed amato Papa Giovanni Paolo II, le cui spoglie deponiamo oggi nella terra come seme di immortalità […]

Seguimi – da giovane studente Karol Wojtyła era entusiasta della letteratura, del teatro, della poesia […] Tante volte nelle sue lettere ai sacerdoti e nei suoi libri autobiografici ci ha parlato del suo sacerdozio”.

Un sacerdozio segnato da particolari momenti, ai quali Karol Wojtyla ha sempre detto SI a quel “Seguimi”: “[…] In particolare a partire da tre parole del Signore. Innanzitutto questa: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga”.

La seconda parola è: “Il buon pastore offre la vita per le pecore”. E finalmente: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”. In queste tre parole vediamo tutta l’anima del nostro Santo Padre. E’ realmente andato ovunque ed instancabilmente per portare frutto, un frutto che rimane” – continuò il Cardinal Ratzinger.

il cardinale ratzinger benedice la bara di giovanni paolo II
photo web source

Il Si più grande nel 1978

Un “Seguimi” iniziato nel 1946, anno del suo SI ad esser sacerdote di Dio, fino al “Seguimi” più grande, nel 1978, alla guida della Chiesa universale: “Nell’ottobre 1978 il Cardinale Wojtyła ode di nuovo la voce del Signore […]

Alla domanda del Signore: Karol mi ami?, l’Arcivescovo di Cracovia rispose dal profondo del suo cuore: “Signore, tu sai tutto: Tu sai che ti amo”. L’amore di Cristo fu la forza dominante nel nostro amato Santo Padre; chi lo ha visto pregare, chi lo ha sentito predicare, lo sa” – continuò.

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L’allora Cardinal Ratzinger: “La Divina Misericordia e la Madre di Dio”

L’amore verso Cristo e la sua Misericordia: “Divina Misericordia: il Santo Padre ha trovato il riflesso più puro della misericordia di Dio nella Madre di Dio. Lui, che aveva perso in tenera età la mamma, tanto più ha amato la Madre divina.

Ha sentito le parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui personalmente: “Ecco tua madre!”. Ed ha fatto come il discepolo prediletto: l’ha accolta nell’intimo del suo essere– Totus tuus. E dalla madre ha imparato a conformarsi a Cristo” – concluse.

Fonte: vatican.va

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ROSALIA GIGLIANO

Vangelo di giovedì 8 aprile: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Facciamoci veramente abbracciare da Gesù, perché qualsiasi cosa lui dice è per il nostro bene, per la nostra pace, per la nostra felicità.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Prima di mettermi in preghiera, mi era venuta in mente una cosa: proviamo a pensare di stare da soli in un posto, un’isola, dove siamo rimasti solo noi.

Proviamo ad immaginare allora come sarebbe la nostra vita in quella fase, in quel momento specifico, senza nessuna possibilità di relazione: io credo che questa esperienza ci turberebbe, sapendo di non poter avere nessuno vicino in nessun modo.

Questa sensazione, se noi la possiamo provare a carpire, a vivere, ci potrà aiutare a capire che lo stesso momento di solitudine molto intenso lo proveremo il giorno che lasceremo questa vita, quando moriremo. In quel momento noi andremo a un confronto uno a uno, “io e Dio”, e ci presenteremo davanti a lui, soli con lui.

Gesù ha vissuto questo momento e si ritrova risorto e, trovandosi risorto, faceva domande ai suoi apostoli come a dire: Ancora siete increduli? Non vedete che sono fatto di carne ed ossa? Mangio con voi!

Il paradiso si può toccare!

Proprio per questo è evidente che il Paradiso non è qualcosa di intangibile, di puramente spirituale e basta. No! È qualcosa di concreto! E allora qui subentra la domanda: ma io, davanti a Dio, senza nessuno, come potrò confrontarmi con lui senza un po’ di timore e vergogna? Sarò da solo, davanti a lui!

Credo che questa percezione ci possa aiutare a vivere concretamente nel suo Nome, nella sua Parola, nella sua Chiesa. Vivere da cristiani significa vivere con la consapevolezza che un giorno lo vedremo, che un giorno saremo soli davanti a lui! Anche se poi soli non saremo mai, perché Dio ci metterà dinnanzi tutto.

E io penso una cosa, forse un po’ provocatoria: l’eternità non ha un tempo scandito, infatti per Dio “un giorno è come mille anni e mille anni sono come un giorno”. Ciò significa che quando andremo in paradiso, l’attesa di avere i nostri cari con noi sarà più breve rispetto a quella che immaginiamo, perché noi abbiamo il cronometro della vita, che è diverso dal tempo di lassù.

Quindi non passerà tanto prima che arriveranno i nostri cari che se ne andranno dopo di noi, perché lì il tempo non è come qui! Fare questa riflessione fa pensare ad ognuno di noi: io non voglio perdermela questa grazia, si vive per questo!

Perché preoccuparsi?

Che, viviamo forse per mangiare? No, questo corpo lo lasciamo! Questa vita invece continuerà là! Quindi cosa devo fare, mi devo riempire di cose da fare perché sennò là non le posso fare più? No! Se Gesù si è fatto toccare, ha mangiato con loro, perché io mi devo preoccupare?

Dico a tutti oggi in modo molto sereno: facciamoci veramente abbracciare da Gesù, facciamoci toccare da lui, facciamoci convincere da lui, perché qualsiasi cosa lui dice è per il nostro sommo bene, per la nostra pace, per la nostra gioia, per la nostra felicità. Chiediamo al Signore il dono di saperlo accogliere, ascoltare e seguire. Gesù ha detto: Se veramente vuoi seguirmi, prendi la tua croce, rinnegati sogni giorno e seguimi; allora vedremo la gloria di Dio.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

Credere in Cristo significa fare un salto nel buio?

Molti sono coloro che parlano di Dio come Tommaso: “Se non vedo, non credo”. Ma abbiamo bisogno di prove per credere? La fede è vista come una specie di “salto nel buio”, o peggio ancora di un vicolo cieco, nel quale entri e non sai dove andrai a finire. Essa non è questo. È abbandono … Leggi tutto

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