Perché la personalità di Ponzio Pilato è definita complessa?

La Settimana Santa ci riporta nel vivo della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù. Tre giorni in cui il Sacro e l’Eterno si incrociano con numerose vicende umane, di cui si sa ancora molto poco. Ponzio Pilato, ad esempio, è un personaggio da duemila anni in bilico tra storia e leggenda. Al governatore della Giudea … Leggi tutto

Va al cimitero dalla figlia di 9 anni, le rubano le uova di beneficenza – VIDEO

La denuncia di una mamma che ha visto rubare dalla sua auto dei doni pasquali per l’hospice pediatrico di Padova.

Federica, prima di andare dai Carabinieri, ha deciso di raccontare cosa è successo con un video postato su Facebook.
“Ero a pregare al cimitero. Quando sono tornata, le uova nella mia auto non c’erano più”. Il racconto.

Le uova di Pasqua per la ricerca rubate

Un furto che può esser definito “inqualificabile” . A raccontarlo è, tramite un video sui social, Federica, mamma della piccola Lavinia, 9 anni, morta per una malattia rara ad agosto del 2020.

La giovane mamma si era recata al cimitero a salutare la sua bambina e, tornando poi al parcheggio per prendere la sua auto, ha visto che le 60 uova di Pasqua, che dovevano essere vendute per beneficenza, erano state rubate da ignoti.

Federica, mamma di Lavinia, ha denunciato sui social

L’auto completamente ripulita ed un gesto di solidarietà che non può esser più realizzato. Le uova, infatti, servivano per “donazioni” che sarebbero, poi, state date all’Hospice Pediatrico “Braccio di Ferro Rfe” di Padova, per arrivare a raggiungere la cifra di 10mila euro.

federica mamma di lavinia
Federica, la mamma di Lavinia – photo web source

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Il tutto per raccogliere fondi per la ricerca sulla Mucolipidosi 2, malattia genetica che ha colpito la piccola Lavinia e di cui sono conosciuti solo 5 casi in Italia. Per questo tipo di malattia, non è previsto alcun tipo di medicinale nè di terapia.

L’indignazione della madre della bambina è tale e giustificata. Ascoltate le parole del video che ha postato, e preghiamo affinchè chi ha compiuto questo atto, si ravveda e restituisca, almeno, ciò che ha sottratto.

La svolta nella vicenda

Ma il lieto fine è arrivato. La donazione è di un imprenditore, che ha voluto rimanere anonimo, il quale ha contattato i carabinieri per chiedere di essere da tramite con i volontari dell’Hospice di Padova.

Successivamente, 65 uova di Pasqua sono state fatte pervenire alla Tenenza dei Carabinieri di Mira, in provincia di Venezia, per esser consegnate, proprio, a Federica, per portare avanti la sua raccolta.

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Video: Facebook “In cammino per Lavinia”

ROSALIA GIGLIANO

Vangelo di sabato 3 aprile: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Il buio e la morte non hanno l’ultima parola: l’ultima parola se l’è presa Gesù Cristo, ce l’ha regalata a noi.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Oggi, nel giorno del silenzio, vorrei solo proporre una riflessione che ha fatto il sacerdote in Chiesa ieri, e la voglio condividere con voi. Per i nostri ragionamenti mondani, c’è una sola parola che conclude ogni esperienza e rende solenne la conseguente celebrazione: è solo dopo la morte che si vive qualcosa di profondamente assoluto in noi.

Quando muore un caro o un parente, il funerale non è una “festa” o un anniversario che si può ripetere. Non è nemmeno un matrimonio che si può “ripetere” in taluni casi. La morte non si può ripetere. Quando ci invitano a una funerale, solitamente, la desolazione, il dolore, il dispiacere, il senso di vuoto sono le sensazioni che si percepiscono, i sentimenti che si respirano.

Gesù ha vinto la morte

Qui invece entra in gioco il disegno di Dio. Dov’è andato ad operare Dio per riportare tutto a nostro vantaggio? Proprio nella morte, in quella zona scura, che chiude ogni nostro ragionamento. Gesù è andato lì, si è fatto tumulare.

Laddove ogni nostra esperienza umana termina, laddove tutti noi saremo tumulati, Gesù ha avuto l’ardore, il coraggio, le determinazione di aprire il sepolcro e smembrare tutti i nostri parametri in relazione alla vita e alla morte.

Gesù risorge per noi

Gesù si prende la vita dal sepolcro. Gesù si ripresenta nel suo corpo glorioso agli apostoli. Gesù ci sta dando appuntamento a Pasqua, attraverso questo giorno di silenzio. La tomba è il luogo dove chi entra non esce, ma Gesù ne è uscito proprio per noi. Ed è per noi che è risorto, perché a lui non serviva.

Per portare vita dove c’era morte, per avviare una storia nuova dove era stata messa sopra una pietra. Lui che ha ribaltato il masso all’ingresso della tomba, può rimuovere tutti i macigni che sigillano i nostri cuori e limitano la nostra capacità di amare.

La sua luce ha distrutto le tenebre di tutti i sepolcri del mondo. Oggi Gesù vuole raggiungere gli angoli più bui, tristi e desolati della nostra vita. Fratelli e sorelle, anche se nel cuore abbiamo vissuto e viviamo momenti dove la speranza non riesce a ripartire, non dobbiamo arrenderci. Dio è più grande. Il buio e la morte non hanno l’ultima parola: l’ultima parola se l’è presa Gesù Cristo, ce l’ha regalata a noi.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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Vangelo di venerdì 2 aprile: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Un cristiano è tenuto a sapere quanto è amato, perché Gesù ce lo ha mostrato: non possiamo parlare di Gesù senza sapere quanto ci ama!

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Oggi pensavo ad una cosa: che la difficoltà più grande del cristiano è quella di rendere Gesù sempre vivo, cioè vivo nel nostro cuore, in un pensiero costantemente consapevole.

Ieri il sacerdote a Messa ha detto una cosa importante: ha detto che un cristiano è tenuto a sapere quanto è amato, perché Gesù ce lo ha fatto vedere. Non possiamo parlare di Gesù senza sapere quanto ci ama, perché quello è il punto chiave.

Quando leggiamo il Vangelo, non ci sono certi dettagli, come quanti colpi ha ricevuto Gesù, quanto sangue ha versato, di quanto dolore è stato in grado di sopportare, perché è impensabile rendersene conto. Ma quello che è importante oggi dopo 2000 anni è che questa Chiesa si riunisce di nuovo ed è fedele, confermando ciò che Gesù ci ha donato.

Quanto siamo amati!

Quegli apostoli cha scapparono sono stati in grado, dopo la sua morte e risurrezione di compiere questa opera grande che è quella di aver portato la fede a tutti noi. Io credo che oggi un buon modo di vivere la fede sia quello di viverla portando il pensiero a quanto siamo amati: la Croce non è un amuleto, un oggetto porta fortuna.

La Croce è il simbolo dell’amore di Dio. Guardare la Croce e meditarla, contemplarla, ci aiuta a capire quanto siamo amati e quanto è importante la nostra vita.

Oggi, nel Venerdì Santo, c’è anche la possibilità, recitando una preghiera che si chiama “O Croce Santa”, per un numero di volte preciso, di liberare un tante anime dal purgatorio.

Anche fare la Via Crucis credo che sia proprio un dovere cristiano di trovare occasione di farla. E magari fare un piccolo digiuno pe unirci a questa offerta che Lui ha fatto a tutti noi.

Sono piccoli atti che faranno quasi più bene a noi: il Signore ci chiama a trattarci bene, perché se ci trattiamo bene saremo abituati anche a trattare bene gli altri.

Chiediamo al Signore la capacità di entrare in relazione con Gesù, che ci ha insegnato veramente come si può amare. Lui lo ha detto: “Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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