Santuario Madonna di Tropea: l’incantevole luogo di miracoli

Il Santuario della Madonna di Tropea è uno dei luoghi più simbolici dell’intera Regione, per il suo fascino estremo carico di spiritualità e sede di grandi prodigi.  Il santuario si trova infatti situato sull’omonimo scoglio nelle vicinanze del comune di Tropea. Si dice che con molta probabilità lo scoglio dell’isola fosse già abitato, intorno più … Leggi tutto

Si può amare una persona pur provandone repulsione?

Bisogna amare il peccatore ma non il peccato. Per converso, si odia il peccato ma non il peccatore. Abbiamo chiaro questo concetto nel nostro cuore? Avere ben presente questa distinzione, aiuterà a non cadere nello scrupolo eccessivo, quando si tratta di esercitare la difficile arte del perdono. Perdonare ma non “sentire” amore… Una lettrice, Maria, … Leggi tutto

Cosa dobbiamo aspettarci dall’incontro tra Papa Francesco e Draghi?

In Vaticano ha avuto luogo un incontro molto importante, tra il Pontefice e il premier, e ci si chiede: potrebbero nascerne buoni frutti per il futuro? L’incontro è avvenuto durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario vaticano. Draghi, cattolico, che in gioventù si è formato presso i gesuiti, ha partecipato anche alla Messa presieduta dal cardinale Parolin. Dopo … Leggi tutto

Santuario Madonna di Crescentino: dove viene ritrovata la statua

Il Santuario della Madonna del Palazzo è legato al miracolo che salvò la cittadina e si manifestò a una bambina semplice, donando a tutti speranza. Il santuario si trova a circa un chilometro dal centro abitato di Crescentino, raggiungibile da via Michelangelo, oppure anche semplicemente a piedi, percorrendo un viale alberato. La tradizione lo considera … Leggi tutto

L’azione di satana è molto forte, come possiamo riconoscerla?

Oggi, purtroppo, la figura del demonio sembra essere totalmente dimenticata. Persino nella Chiesa, c’è chi pensa che si tratti di superstizione. Questo però è un grave rischio da cui ha messo in guardia il domenicano François-Marie Dermine, domenicano canadese che vive ad Ancona, docente di teologia fondamentale alla Facoltà teologica dell’Emilia Romagna, esorcista e presidente … Leggi tutto

Il gesto della campionessa di windsurf salva una vita, anzi due

Non ci ha pensato due volte ed è intervenuta prontamente in soccorso di un’altra donna con grande generosità. I polacchi si confermano campioni nella tutela alla vita nascente. Non solo nelle leggi e nel dibattito pubblico ma soprattutto nell’esempio personale. Emblematica è, a riguardo, la testimonianza offerta dalla campionessa olimpica e mondiale di windsurf, Zofia … Leggi tutto

Vangelo di sabato 27 marzo: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Viviamo per il bene di Dio, per il desiderio che ha Dio di noi, e non dei nostri desideri. Perché Dio ci darà più di quello che desideriamo.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Questo è un Vangelo molto forte. È il momento dove Gesù fa risorgere Lazzaro e c’erano molti testimoni. Molti hanno assistito a questo fatto e alcuni di loro vanno dai farisei e gli riferiscono tutto.

Proviamo a immaginare questo Vangelo oggi: ci troviamo in un posto dove ci sono molte persone e c’è Gesù che resuscita Lazzaro, lo fa uscire dalla grotta dopo quattro giorni che era sepolto – c’era addirittura chi diceva che emanava già cattivo odore – si ricompone, ed esce dalla grotta quando Gesù gli dice: Esci fuori!.

Solo Dio dà la vita

Questo miracolo penso che sia un miracolo che può provenire solo da chi ha creato la vita, perché chi fa risorgere un morto non può che essere Dio! Ma è incredibile come nonostante Gesù abbia fatto risorgere un morto, quando sono andati a dirgli cosa stesse succedendo, i farisei non si sono fatti minimamente la domanda se Gesù fosse il Figlio di Dio. Si sono detti un’altra cosa: che poteva mandarli in rovina! E decidono di ucciderlo.

Entriamo in quella situazione, dove cui arriva qualcuno che dice: quel tizio ha fatto risorgere un morto! Loro non si chiedono se Gesù veramente il Figlio di Dio. La domanda che viene da farci allora è: ma chi stanno aspettando allora?

Come agisce la tentazione in noi

Pensiamoci. C’è qualcosa di incredibile! Qualcosa che non si può spiegare! Questo modo di procedere dei dottori della legge è proprio come agisce la tentazione dentro di noi. Perché il diavolo, che voleva distruggere Gesù, è colui che voleva governa le nostre tentazioni. Generalmente, agisce così: comincia con un’idea, piccola, che poi cresce a tal punto che contagia tutti e alla fine si giustifica.

Ecco i passi della tentazione del diavolo. E in quei tre passi che ha fatto il diavolo in Caifa, il sacerdote del tempio, ha cominciato con una cosa piccola, un’idea piccola, ma poi ha contagiato tutti gli altri. Si è fatta concreta e alla fine si è giustificata, e Caifa ha detto che era necessario che morisse uno per il popolo. È la giustificazione di tutto, e tutti hanno accolto l’invito dei Farisei.

Guardate, ora faccio un esempio. Come è possibile che Gesù risorge dai morti, fa risorgere i morti, guarisce i lebbrosi, ridona la vista ai ciechi, fa tornare la voce ai muti, fa sentire i sordi… E i Giudei lo hanno preso e messo alla gogna?

Ci giustifichiamo

Io ho una mia amica, una mia sorella, che è in difficoltà col marito, hanno due figli. Lei è una brava persona, è stata fedele col marito per tanto tempo, ma ora si è convita che non lo ama, che non si è mai sentita amata, anche se sono circa 10 anni che sta con lui. Ora lei ha scelto la strada della separazione e sa che questa strada farà male ai figli e farà male a lei.

Si è fatta tante domande ma si è data tante risposte e ha detto che non può stare con una persona che non ama e dalla quale non sente di essere amata come vorrebbe. Si è giustificata dicendo che non vale la pena vivere con una persona quando non c’è un sentimento vero.

Ma la cosa più triste di tutte è che il demonio la giustifica: le dice che ormai lo fanno tutti, che i bambini capiranno, di non combattere di non lottare, che tanto lui è così… E probabilmente se lei non ascolta il Signore, questo matrimonio diventerà una separazione e i figli vedranno i loro genitori separati.

Non voglio condannare chi si separa perché io sono stato separato per quattro anni e mezzo e so che ci si arriva sotto un grande inganno, poi ci possono essere dei motivi validi, e non voglio dire che non si può valutare di decidere di separarsi.

Ma in questo caso, e ve lo dico perché è capitato anche a me, quando io tradivo mia moglie, convinto che non era la donna della mia vita, io l’ho lasciata, l’ho abbandonata. Ad un certo punto mi rendo conto che io cercavo altro: sapevate cosa il demonio mi diceva? Mi diceva: non ti preoccupare!

Perché il male ci giustifica

In fondo sei una brava persona, una persona che fa sport, non bevi, non ti droghi, non fumi… Questo matrimonio non va più, questa persona che stai frequentando ti ha dichiarato il tuo amore… Ma che stai a perdere tempo a fare con tua moglie? Vai tranquillo…

Il demonio mi giustificava! Era “il mio migliore amico” nel farmi restare dove stavo. Mi faceva rimanere lì, portando quel matrimonio alla rottura. Poi il Signore mi ha dato il dono di vivere un trauma grande, dove mi sono fatto tante domande e credo lì di aver incontrato Gesù in modo particolare, che mi faceva notare che mia moglie non era responsabile del nostro problema come dicevo, che non era stata lei a voler chiudere la storia ma che l’ho portata io a chiuderla.

Che era l’unica donna che veramente mi ha amato per quello cha ero e non per quello che avevo o sembravo. Io in quel momento potevo fare come i giudei o i farisei, ma ho pensato: queste cose che ha fatto mia moglie sono buone o rischiano di rompere il mio piano di vivere una vita nuova senza di lei?

Il Signore interviene

Potevo scegliere anche di rimanere dove stavo, ma grazie al Signore al quale ancora sono debitore per tante grazie che ho ricevuto, ho avuto il coraggio di seguire la verità, questa voce sincera. I giudei non lo hanno fatto. Non hanno ascoltato quella voce sincera che li doveva far riflettere su chi era quell’uomo che aveva fatto risorgere Lazzaro. Loro hanno pensato in modo contrario: chi è questo che ci viene a rompere le uova nel paniere?

E quindi mi vene spontaneo condividere con voi questo pensiero: ma noi, se stavamo lì e assistevamo ad un miracolo del genere, potevamo ancora avere dei dubbi? Potevamo dubitare di chi diceva a Lazzaro: esci fuori e risorgi dai morti?

Perché se è possibile dubitare che quella non sia un’opera di Dio, allora di chi era l’opera? Se ti fanno un intervento chirurgico e ti esportano un tumore grave, doloroso… Quel chirurgo verrà riconosciuto come un bravo chirurgo.

La potenza di Dio

Ma se uno come Gesù solamente con le parole fa uscire un cadavere dalla tomba, e quel cadavere si è ricomposto ed è uscito da lì sano e vivo, una domanda grande dobbiamo farcela: come si fa a dubitare di un tale miracolo? Come si fa a speculare in un tale modo e in quel contesto?

Perché i farisei non si sono arresi alla presenza di Dio vivo e vero in mezzo a loro? Perché hanno messo prima i loro desideri e non la verità.

Allora consiglio a tutti, me per primo, di non vivere per i desideri, ma per il bene di Dio, per il desiderio che ha Dio di noi, e non dei nostri per noi stessi. Perché Dio ci darà più di quello che desideriamo.

Il problema è che spesso non è risolvere un problema la cosa che ci deve preoccupare, ma come lo risolviamo. Perché se il problema lo risolviamo male, non solo resta ma si aggroviglia. Se noi abbiamo la soluzione ma adottiamo la quella sbagliata, quel sistema non funzionerà mai.

I farisei avevano questo tipo di problema: avevano incastrato le loro menti sulle loro convenienze, sul loro potere, sui loro desideri, sul loro progetto e non sul progetto di Dio, ed è per questo che Gesù ha lasciato la sua vita sulla Croce ed è risorto dopo tre giorni, per riportarci tutti a lui, illuminarci e riempirci della sua potenza e della sua benedizione.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

Se la fede è un dono di Dio perchè non tutti ce l’hanno?

Quante volte ci domandiamo: “Perché io credo?”, o ancora: “Cosa mi spinge a pensare che, lassù, ci sia qualcuno?”. Sono le domande sulla fede che, spesso, ci poniamo. Quesiti a cui sembra non esserci risposta perché “sono cose naturali” o, comunque presenti nell’uomo sin dai tempi più antichi. Ma perché, nonostante sia così, non tutti … Leggi tutto

Madonna di Tropea: l’avvertimento profetico attraverso un sogno

La Madonna di Tropea salvò la città in numerose occasioni con interventi straordinari. Uno di quei miracoli si può toccare con mano ancora oggi.  Siamo infatti al tempo delle lotte iconoclaste. L’icona era stata trafugata da marinai tropeani da una imbarcazione che proveniva dall’Oriente-bizantino. La terribile tempesta la sospinse fino al porto di Tropea, e … Leggi tutto

Un’opera folle ma Padre Pio si fidava della Provvidenza – Video

La storia di una delle più importanti opere di Dio, voluta da Padre Pio da Pietrelcina, raccontata e ricostruita con un documentario.

La volontà di costruire “Casa Sollievo della Sofferenza”, un ospedale in un paesino sperduto di montagna. Grazie al racconto di Padre Marciano, uno degli ultimi frati che è vissuto con Padre Pio, e degli altri frati, ricostruiamo insieme questa “impresa” voluta dal Santo Frate.

Padre Pio e la nascita del suo ospedale

All’epoca furono in molti a definirla una vera e propria impresa, quasi una pazzia. Ma lui non si perse d’animo: sapeva che Dio era con lui, e che quel luogo sarebbe stato il vero sollievo per le sofferenze di molti. Oggi è, anche, conosciuto come l’ospedale di Padre Pio, ma “Casa Sollevo della Sofferenza” non è nata così per caso.

San Giovanni Rotondo, quando lì dimorava Padre Pio, era un luogo dove le persone vivevano una fede speciale, trovando anche consolazione alle loro sofferenze. Ma il Santo Frate sa bene che da solo non riuscirà mai ad alleviare tutto quel dolore.

Da lì la decisione di costruire un ospedale vero e proprio per aiutare e curare proprio tutti: E’ stata un’impresa pazzesca, che solo un pazzo d’amore come lui poteva fare” – racconta Padre Marciano, uno degli ultimi frati che è vissuto con Padre Pio.

Costruire un primo lotto di ospedale, con 300 posti letto…ma non c’erano 300 ammalati qui. Noi eravamo un paesino. Ma Padre Pio no: lui vedeva tutto il Gargano, che non aveva un proprio pronto soccorso. E proprio qui, dove non c’era luce, né gas, né telefono, nè acqua, nè strade, lui decide di costruirlo, in montagna, sulla roccia. Certo…un’opera da pazzi, ma oggi diremo che aveva avuto ragione” – continua il frate.

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Padre Marciano: “Una pazzia iniziare la costruzione con sole poche lire. Ma Padre Pio aveva fiducia in Dio”

Iniziare a costruire un ospedale con sole 969 lire d’allora era una pazzia vera. Ma il 9 gennaio del 1940, Padre Pio dà l’avvio a quella che, lui stesso definì, “la sua grande opera terrena”.

Costruire un ospedale in un luogo inospitale, accanto al convento, non era il massimo. Riceve, sì, delle offerte e degli aiuti, ma per costruire un ospedale come lui voleva, richiedeva molte molte più offerte. Anche se era un’opera folle per l’uomo, Padre Pio segue Dio, convinto che la Provvidenza non l’abbandonerà mai, nemmeno in questa situazione.

E la Provvidenza si manifesta, attraverso una cospicua donazione da parte di un’ente delle Nazioni Unite. Ma Padre Pio sa che il solo denaro non basta perché questa sua opera veda la luce: c’è bisogno anche dell’aiuto di Dio.

Per questo, fonda i suoi “gruppi di preghiera”. Ovunque, in tutta Italia, nascono gruppi di preghiera che innalzeranno le loro suppliche a Dio affinchè l’opera da lui voluta possa realizzarsi, ed anche per la fine della Seconda Guerra mondiale.

L’inaugurazione nel 1956

La guerra finisce e il 5 maggio del 1956 Padre Pio raccoglie il frutto di quelle incessanti preghiere e delle donazioni che porteranno alla fine dei lavori. Nasce “Casa Sollievo della Sofferenza”: “Questa è la creatura che la Provvidenza, aiutata da voi, ha creato. Ammiratela e benedite insieme a me il Signore Iddio. Essa si raccomanda ancora a voi, affinchè divenga la città ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite esigenze cliniche” – dirà il Santo Frate il giorno dell’inaugurazione.

Oggi è un ospedale d’eccellenza italiana e mondiale

Padre Pio aveva voluto un luogo di preghiera e di scienza allo stesso tempo, dove “tutto il genere umano si ritrovi unito in Cristo Crocifisso”. In molti dubitavano che quell’ospedale avesse avuto un futuro di lì a poco, ma il Frate aveva avuto, ancora una volta, ragione. Oggi, a 60 anni e più di distanza, “Casa sollievo della sofferenza” è uno dei fiori all’occhiello della sanità italiana.

casa sollievo della sofferenza
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Oggi, l’ospedale di Padre Pio è anche luogo di ricerca ad altissimi livelli. Un vero e proprio apripista in Italia e nel mondo per nuove cure, sia per le malattie epatiche, sia per l’oncologia che per le patologie neurodegenerative, il tutto sempre nel rispetto della vita umana.

La missione di aiutare chi soffre, come voleva Padre Pio, oggi è il “must” di tutti coloro che lavorano nell’ospedale da lui voluto.

ROSALIA GIGLIANO

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