Palermo: il nucleo investigativo della Guardia di Finanza ha smascherato quanto avveniva in una casa di riposo. Scattati immediatamente gli arresti.
Palermo: le indagini attivate dalla Guardia di Finanza presso la casa di riposo “Aurora” hanno smascherato una società piena di debiti, che era solita maltrattare, fisicamente e psicologicamente, i pazienti della struttura. La notizia, riportata dall’agenzia di informazione Adnkronos, parla di 6 arresti presso la struttura e di una serie di attività illecite da parte della società che gestiva la casa.
Intercettazioni presso la casa di riposo
Andando con ordine, a seguito delle prime indagini presso la casa di riposo Aurora, la Guardia di Finanza aveva messo sotto controllo i telefoni dei gestori. I controlli e le intercettazioni erano partiti dopo le dichiarazioni di alcuni dipendenti della casa. Ciò che è emerso dalle prime intercettazioni è un vero e proprio “regime vessatorio” , dove le minacce e i maltrattamenti nei confronti degli anziani erano all’ordine del giorno. C’era stato anche, come riporta Palermo Today, un tentativo di suicidio da parte di una donna anziana. La donna, come riferiscono gli inquirenti, aveva dimostrato la volontà di gettarsi dalla finestra, perché stanca dei continui maltrattamenti. Fortunatamente, la donna ha rinunciato al tragico gesto.
Le società alle spalle di “Aurora”
Le indagini della Guardia di Finanza sono poi andate più a fondo, per capire chi ci fosse alle spalle di tutto ciò. Ed è qui che si è aperto un altro scenario, con diverse società che si sono fatte carico di attività illecite quali riciclaggio, auto-riciclaggio e altre distrazioni patrimoniali. Le autorità hanno scovato tre società che, ininterrottamente dal 1992, gestiscono la casa di riposo. Tutte le società erano rese oggetto degli stessi interessi criminali e, una volta portate in stato di fallimento, venivano sostituite. Le società avevano accumulato un debito totale di circa 1 milione di euro.
Le indagini sui dipendenti
Naturalmente, le autorità hanno indagato anche sui singoli componenti della società criminale. Tra di loro, c’era anche chi percepiva un reddito di cittadinanza pari a 799 euro al mese, da maggio 2019, pur lavorando. La denuncia per false dichiarazioni, per la donna 65enne, è scattata immediatamente.
Le minacce e le ingiurie
All’apice di tutto ciò si trovano dunque le modalità di gestione della casa di riposo, modalità che possono essere definite quanto meno brutali. Al fine di smascherare gli atroci comportamenti nei confronti dei pazienti, sono risultate fondamentali le intercettazioni messe in atto dalla Guardia di Finanza. Ciò che ne scaturisce è una serie di comportamenti caratterizzati da minacce fisiche e psicologiche, ma anche vere e proprie violenze, con calci, colpi di scopa e schiaffi. La Guardia di Finanza ha eseguito immediatamente 6 arresti all’interno della casa. Come riporta Adnkronos, è stata disposta l’applicazione della custodia cautelare in carcere per le sei persone, che dovranno rispondere alle accuse di maltrattamento nei confronti degli anziani indifesi.
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Fabio Amicosante
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