Stiamo per giungere a una Domenica delle Palme diversa dalle altre, sottoposti alle restrizioni anti-coronavirus.
Molti avranno pensato che quest’anno non avremo la possibilità di ricevere le palme, ovvero i tradizionali ramoscelli d’ulivo che ogni anno riportiamo nelle nostre case. Simboleggianti la nostra fede in Cristo Gesù, a memoria della trionfale accoglienza sperimentata dal Nostro Signore nel momento del suo ingresso nella città di Gerusalemme.
Le indicazioni della Cei
Ma è la stessa Cei che ha fornito indicazioni su come attrezzarsi per vivere quest’anno la Santa Pasqua al meglio delle nostre possibilità. Lo ha fatto attraverso un sussidio in cui si spiega come “fare della propria casa un luogo di preghiera e di celebrazione per la liturgia”, e che si può scaricare a questo indirizzo.
Nel sussidio si spiega che si possono utilizzare, per la celebrazione in casa, dei semplici rametti d’ulivo, una pianta verde, un crocifisso e una lampada. Basta poi seguire lo schema indicato: un’introduzione, la recita di alcuni Salmi e la proclamazione del Vangelo di Matteo in cui si narra dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Al termine di questo, si invita a recitare una preghiera a più voci, prima dell’invocazione finale della «benedizione del Padre».
Una meditazione e una preghiera da recitare in casa
Nel sussidio viene offerta anche una meditazione da leggere dopo il Vangelo. “Un membro della famiglia porta sul tavolo il vaso con i rami d’ulivo, di palma o di altre pianta verde”, viene spiegato dal sussidio dei vescovi italiani. Qui si invita a trovare una pianta verde di qualsiasi specie.
Colui che guida la celebrazione, è poi invitato a recitare la seguente preghiera: “Dio onnipotente ed eterno, attraverso un ramo di ulivo hai annunciato a Noè e ai suoi figli la tua misericordia e l’alleanza con ogni creatura, e attraverso rami di alberi hai voluto che tuo Figlio Gesù fosse acclamato Messia, Re di pace, umile e mite, venuto per compiere l’alleanza definitiva: guarda questa tua famiglia che desidera accogliere con fede il nostro Salvatore e concedici di seguirlo fino alla croce per essere partecipi della sua risurrezione. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen”
Il compendio per i vescovi e i sacerdoti
La Cei ha poi pubblicato anche un compendio per le Messe di vescovi, arcivescovi e presbiteri. In queste si invita nelle Cattedrali a presiedere la celebrazione con la benedizione dei rami di ulivo e la processione introitale alla Messa, seguendo la forma del Messale Romano cioè senza la processione solenne all’esterno della chiesa. Mentre nelle chiese parrocchiali le celebrazioni verranno presiedute con la commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme in forma semplice. Cioè senza la benedizione dei rami o la solenne processione introitale.
Anche alcuni vescovi si sono mossi per spiegare come avverranno le celebrazioni. Ad esempio, lo ha fatto il vicario generale della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, don Jean Claude Hazoumé Kossi Anani. Che nei giorni scorsi ha spiegato che “non ritiene prudente, date le doverose precauzioni igieniche e la difficoltà di distribuzione” preparare al di fuori delle proprie abitazioni i ramoscelli d’ulivo. Per questo verrà benedetto a distanza, attraverso i mezzi di comunicazione, per quanti se lo procureranno in autonomia.
I tutorial su come preparare i ramoscelli con i bimbi
Mentre invece, in rete sono apparsi anche diversi tutorial su come preparare i propri ramoscelli in maniera alternativa. Molti infatti hanno proposto anche palme e ulivi prodotti in casa ma nelle modalità più creative. Basta prendere carta e pennarelli, e in questo modo si avrà anche la possibilità di divertirsi con i propri bimbi.
Sono decine infatti i tutorial proposti in rete su come creare coroncine di Pasqua, uova colorate, oppure dei fantastici ramoscelli di ulivo da lasciare appesi alle proprie finestre o dai balconi. Per vivere la Pasqua nel migliore dei modi, con i cuori che palpitano di attesa e gioia per la Resurrezione di Nostro Signore, che ci libera dal peccato e dalla paura anche in questi giorni difficili.
Giovanni Bernardi
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