Un ultimo fatto, va ad aggravare la tragica vicenda dell’omicidio di Pamela Mastropietro che nel gennaio 2018, è stata fatta a pezzi e messa in una valigia dopo che la giovane era scappata da una comunità di recupero.
Una notizia che va ad accrescere la sofferenza per la morte della giovane ragazza, uccisa barbaramente, che sensibilizzò tutta l’Italia.
Uno degli arrestati per l’assassinio che ha sconvolto l’Italia sarà a piede libero e verrà rimandato dai suoi familiari. Atroce è il dolore dei familiari della vittima. In un primo momento arrestato, è stato già scagionato dopo il pesante massacro, in seguito a tutte le valutazioni compiute dalle forze dell’ordine. Nel suo caso, il reato e la riduzione della pena riguardano storie di droga.
L’epilogo triste del drammatico delitto di Pamela
Il fatto riguarda l’omicidio di Pamela Mastropietro che nel gennaio 2018 è stata fatta a pezzi e messa in una valigia dopo che la giovane era scappata da una comunità di recupero. Gli autori, tre nigeriani forse collusi con la terribile e cruenta mafia del loro Paese di origine, sono stati arrestati, ma uno di loro ha ottenuto un importante sconto e dopo pochissimo tempo sarà già a piede libero.
Il principale autore, Innocent Oseghale, accusato di omicidio, violenza sessuale, occultamento e distruzione di cadavere, è stato condannato all’ergastolo e a diciotto mesi di isolamento. Il secondo, Lucky Desmond, anche lui arrestato nel corso delle indagini sull’omicidio di Pamela, era risultato estraneo al massacro. In seguito era però stato condannato a quattro anni e otto mesi per spaccio. Il terzo, infine, Awelima Lucky, era stato anche lui arrestato nell’ambito delle indagini su Pamela.
Il caso di Awelima Lucky e cosa hanno deciso i giudici
Nel suo caso, dopo la caduta delle accuse relative all’omicidio, era stato condannato per spaccio di droga, in particolare di eroina, ma ora è già uscito dal carcere. La polizia, non appena il ragazzo è uscito dalla casa circondariale di Ferrara, lo ha accompagnato a Torino, porta del, in attesa di essere espulso e rimpatriato.
Nigeriano, trentenne, era stato fermato pochi giorni dopo il cruento assassinio alla stazione di Milano, da dove stava partendo per la Svizzera. Era uno dei soggetti con cui era in contatto Innocent Oseghale, principale condannato per il delitto, e nonostante le indagini dei carabinieri del Reparto avevano portato in un primo momento a lui, in seguito gli accertamenti avevano escluso un suo ruolo diretto nell’uccisione.
La vicenda e perché il nigeriano potrà già tornare a casa
Awelima aveva infatti spacciato vicino alle scuole, e aveva incontrato un cliente nei pressi della Fermi. Così il nigeriano era stato condannato con il giudizio abbreviato a otto anni di reclusione. Poi in appello ad Ancona la pena era stata ridotta a quattro anni e otto mesi. Poi però la Cassazione aveva annullato la sentenza, rinviata a Perugia dove è stato trattato venerdì. Lì è giunto l’esito definitivo.
La corte ha escluso l’aggravante dello spaccio vicino alle scuole, perché sarebbe stato solo un “singolo caso”. Arriva quindi la condanna a quattro anni e mezzo. Dopo tre anni e otto mesi dall’arresto la misura cautelare è stata revocata e Awelima è uscito dal carcere di Ferrara venerdì. Awelima ha presentato ricordo, richiedendo la protezione internazionale, che la commissione territoriale ha però negato.
LEGGI ANCHE: La mamma di Pamela Mastropietro: “L’hanno fatta a pezzi povera figlia mia”
Ora il prefetto di Ferrara ha emesso un provvedimento di espulsione e il questore ha disposto l’accompagnamento al centro di permanenza per i rimpatri di Torino. Risultato della vicenda: Awelima rimarrà a Torino in attesa di avere tutti i documenti per il rimpatrio in Nigeria. In barba a tutto il dolore per la morte della giovane Pamela Mastropietro, che ha letteralmente sconvolto il nostro Paese nel 2018. Ora, però, nel silenzio, uno degli arrestati tornerà a casa, dopo tre anni di galera, praticamente da impunito.