Papa Paolo VI sarà presto Santo, la Congregazione per la causa dei Santi ha difatti riconosciuto un miracolo avvenuto per intercessione del beato Giovanni Battista Montini. La pratica della canonizzazione è giunta quindi al termine e perché sia ufficiale basterà l’approvazione del papa. Il miracolo a cui si fa riferimento risale al 2014 e riguarda la guarigione di una bambina non ancora nata, quando la madre era al quinto mese di gravidanza.
La donna stava portato avanti una gravidanza a rischio che, a causa di una grave patologia, avrebbe potuto condurre all’aborto naturale del feto o alla morte di entrambe. A darne notizia, all’epoca dei fatti, è stato il settimanale cristiano ‘La voce del Popolo‘ in cui si legge: “Vanna Pironato di 35 anni, già mamma di un maschietto di 5 anni e in attesa di un secondo figlio, alla 13esima settimana di gestazione viene ricoverata in ospedale per una minaccia di aborto, dovuta alla rottura prematura della placenta. Durante il ricovero, si legge nella documentazione messa a punto dai postulatori della causa, la situazione non migliora e i medici non nascondono la loro preoccupazione alla futura mamma: la sua gravidanza è a rischio. Nonostante l’aggravarsi della situazione e il discreto consiglio di prendere in considerazione un aborto terapeutico, Vanna Pironato e il marito, decidono di portare avanti la gravidanza”.
La situazione era difficile ed un’amica della coppia consiglia loro di affidare la gravidanza all’intercessione di Paolo VI. Dieci giorni dopo la beatificazione di papa Montini, la coppia va in pellegrinaggio al santuario della Madonna delle Grazie ed affida la nascitura alla sua intercessione. Non passa giorno che la coppia non rinnova la richiesta di protezione da parte del papa e contestualmente tiene sotto controllo la gravidanza con costanti analisi mediche. Il rischio di un possibile aborto e sempre presente, ed un giorno la donna è costretta a partorire prematuramente con il rischio che la piccola non sopravviva, ma tutto va per il meglio: “La situazione procede tra notizie più o meno preoccupanti e la somministrazione di terapie, descritte in modo dettagliato dai postulatori, sino alle 4.05 del 25 dicembre, quando Vanna Pironato viene ricoverata con i sintomi del parto imminente. Poco più di due ore dopo, alla 26esima settimana di gestazione, dà alla luce, con un parto prematuro e in presentazione podalica, la piccola Amanda Maria Paola. Trasferita immediatamente in un reparto di terapia intensiva neonatale, la piccola viene sottoposta a tutte le cure necessarie. Dopo due giorni, stabilizzata, viene portata in un reparto di patologia neonatale per la prosecuzione delle cure. Quasi quattro mesi dopo lascia l’ospedale in buone condizioni di salute. Condizioni che perdurano tutt’oggi”.
Il presunto miracolo è stato studiato e confermato dalla Congregazione dopo che l’inspiegabilità della guarigione della bambina è stata sancita da un’equipe di medici ed esaminata da un gruppo di teologi. Adesso, dopo il voto favorevole di cardinali e vescovi, spetta a papa Francesco decidere quando dichiarare Santo Paolo VI. Un approvazione che sicuramente non tarderà ad arrivare data la stima espressa più volte da Bergoglio nei confronti del suo predecessore al quale si ispira: “Il grande timoniere del Concilio, all’indomani della chiusura dell’assise conciliare, scrisse: ‘Forse il Signore mi ha chiamato e mi tiene a questo servizio non tanto perché io vi abbia qualche attitudine, o affinché io governi e salvi la Chiesa dalle sue presenti difficoltà, ma perché io soffra qualche cosa per la Chiesa, e sia chiaro che Egli, e non altri, la guida e la salva’. In questa umiltà risplende la grandezza del beato Paolo VI che, mentre si profilava una società secolarizzata e ostile, ha saputo condurre con saggezza lungimirante – e talvolta in solitudine – il timone della barca di Pietro senza perdere mai la gioia e la fiducia nel Signore”. Luca Scapatello