Una figura che molto raramente si è vista nella storia: quella del Papa Emerito, nel nostro caso di papa Benedetto XVI.
Perché mai un papa dovrebbe rinunciare al suo ministero?
E perché ancora oggi, a sei anni di distanza, ancora non ci siamo abituati alla sua figura, o meglio, non riusciamo a capire l’utilità della presenza di due papi (uno emerito, appunto) al soglio di Pietro?
Il papa emerito: una figura inedita, che passerà agli onori della storia: forse, adesso, non ce ne rendiamo conto poiché è trascorso un tempo troppo breve, ma in futuro, la storia ecclesiastica e non, emetterà un suo giudizio in merito. Ma andiamo con ordine.
Don Roberto Regoli, storico ed autore di studi approfonditi sul pontificato di Benedetto XVI, spiega che la rinuncia di Papa Benedetto non è una novità di oggi. “E’ una novità assoluta se la consideriamo per i tempi moderni. Benedetto XVI ha rinunciato all’esercizio attivo del suo ministero (come lo stesso Papa spiegò nel suo discorso), diventando così papa Emerito, legittimato ancora ad essere chiamato Sua Santità. Questo è il vero atto originale” – spiega il sacerdote.
Nella storia, famosa è stata la rinuncia al trono di Pietro di Celestino V: ma il momento storico era molto diverso da quello attuale. La rinuncia di Benedetto XVI non è stata presa così a caso o senza alcuna riflessione: “Non è prevista una normativa canonica specifica che regoli l’istituzione del papa Emerito e l’elezione, poi, del Pontefice vero e proprio. Ancora oggi, infatti, papa Francesco non ha proposto alcun regolamento a questo atto” – spiega don Regoli.
Il dibattito tra i teologi è ancora molto acceso su questo tema e i pareri rimangono molto discordanti. Papa Francesco ha provato a mettere ordine in questa vicenda con queste parole pronunciate durante il volo di rientro dal suo viaggio in Corea del 2014
“Penso che il papa emerito non sia un’eccezione, ma dopo tanti secoli questo è il primo emerito. Io penso che “papa emerito” sia già un’istituzione e io credo che papa Benedetto XVI abbia fatto questo gesto che, di fatto, istituisce i papi emeriti. Ripeto: forse qualche teologo mi dirà che questo non è giusto, ma io la penso così. I secoli diranno se è così o no, vedremo. Benedetto XVI ha aperto una porta che è istituzionale, non eccezionale“.
Ma perché, allora, papa Ratzinger ha rinunciato al suo essere pontefice? “C’è chi si pone domande teologiche, chi vuole un rinnovamento della chiesa. Il discorso di Papa Benedetto è stato chiaro: sarebbe rimasto sempre nel recinto di Pietro”- conclude don Regoli.
Ed in effetti, è davvero la nuova visione che abbiamo dal 2013 ad oggi: due uomini vestiti di bianco, ma con una piccola differenza fra loro. Uno è il papa emerito, l’altro è il “papa ufficiale” (se così si può definire). Che sia un segno di Dio…del suo “mandare operai nella sua messe”.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: lanuovabq.it
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