Papa Francesco: 12 anni fa la sua elezione al Soglio Pontificio

Dodici anni fa, qualcosa nella Chiesa stava cambiando. Da un lato la rinuncia al Pontificato da parte di Benedetto XVI, un evento che non si vedeva da secoli, dall’altro un conclave che non era stato programmato.

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photo: giornale l’ancora (lalucedimaria.it)

Era la sera del 13 marzo quando, dalla loggia della Basilica di San Pietro un nuovo Papa si affacciava. Si trattava di un pontefice latino americano, primo nella storia della Chiesa e soprattutto un Gesuita. La scelta del suo nome ha stupito tutti e non poco: Francesco. Un Papa venuto dai confini del mondo che subito ha catturato le simpatie di tutti.

Oggi, dopo 12 anni, in tanti hanno deciso di festeggiarlo nonostante il Papa sia ancora ricoverato in ospedale. Anni durante i quali ha fatto amare la figura del Pontefice che è stato visto non più solo come Capo di Stato o guida della Chiesa ma, anche, come il pastore di anime che è vicino al suo popolo come un sacerdote qualunque.

Tantissime le persone che ha incontrato in questi anni di Pontificato, tante le udienze, le parole spese, i discorsi spontanei. Francesco è entrato nel cuore di tutti e, oggi, lo è ancora di più perché c’è una vera e propria catena umana di preghiera che prega per lui, affinchè ritorni presto in Vaticano.

Papa Francesco: 12 anni fa la sua elezione

Una vita spesa per la Chiesa e per il suo popolo: questo è Jorge Mario Bergoglio che, oggi, ha un anniversario molto particolare da festeggiare. Il gesuita di Buenos Aires, che mai avrebbe immaginato, un giorno, di guidare la Chiesa universale come Papa, oggi festeggia i suoi primi 12 anni. Un anniversario diverso dal solito, diverso da quello degli anni precedenti.

Sì, perché non può festeggiarlo con il suo popolo, poiché ancora ricoverato all’ospedale “Gemelli” di Roma a causa di una polmonite bilaterale. Una degenza che si prospetta essere ancora lunga, anche perché, pur se la prognosi è stata sciolta dai medici che lo hanno in cura e le sue condizioni stanno migliorando pian pianino, il quadro clinico è ancora complesso.

Nonostante tutto, però, non sono mancati gli auguri per questa importante tappa raggiunta dal Santo Padre. Se da un lato c’è una catena umana di preghiera che, da ogni parte del mondo, ogni giorno prega per lui perché la salute ritorni, dall’altro lato c’è Francesco che, pur se affaticato anche nella voce, non ha mai mancato di far sentire la sua presenza, con i suoi messaggi, le sue catechesi e, non in ultimo, anche un messaggio audio trasmesso la scorsa settimana in Piazza San Pietro.

Insomma: il Papa c’è e continua ad essere quel simbolo di speranza e di forza nel pieno del Giubileo. Andiamo al principio: lui, il primo papa latinoamericano e, per giunta, anche gesuita. Progressista e che guarda al futuro del mondo e della Chiesa, sale al sola sera del 13 marzo 2013, quando dal comignolo della Cappella Sistina, finalmente spunta la “fumata bianca”.

papa franesco
photo: donorione.org (lalucedimaria.it)

Un Papa arrivato dalla fine del mondo

Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a cercarlo quasi fino alla fine del mondo” – furono le sue prime parole dette al mondo dalla loggia di San Pietro, in una piazza gremita fino all’inverosimile. Ma, dall’altro lato, c’è stato il suo immancabile “Fratelli e sorelle, buonasera”. Il suo linguaggio semplice, non ecclesiastico, vicino a ciascuno di noi.

Sì, perché il Papa è la guida della Chiesa ma è soprattutto un pastore di anime, come un qualsiasi sacerdote. E Francesco (lodevole e insolita anche la scelta del suo nome) ha voluto e vuole ancora essere questo: un Papa vicino a ciascuno di noi e alle nostre singole esigenze.

Lo dicevamo all’inizio: nel corso di questi 12 anni ha incontrato tantissime persone, tante sono state le udienze, i discorsi. Tutti gli vogliono bene, lo ascoltano con attenzione e, ora, che sono quasi 30 giorni che non appare più in pubblico, ne sentiamo la mancanza, come fosse uno di famiglia che non vediamo da tempo.

ospedale gemelli
photo: l’edicola (lalucedimaria.it)

Il Giubileo della speranza: preghiamo per la sua salute

Il suo Pontificato è stato segnato da tanti viaggi per il mondo, specie nei paesi poveri, perché la sua attenzione è stata a loro, agli ultimi e ai poveri, proprio come insegna San Francesco, di cui porta il nome. Ha guardato e guarda alle periferie del mondo, e soffre e chiede preghiere, anche dall’ospedale, per le popolazioni in guerra.

E, in questo Giubileo dove il tema è la speranza, alla vigilia dell’apertura della Porta Santa, Francesco disse: “La speranza che ci aiuti anche a recuperare la necessaria fiducia, sia nella Chiesa che nella società, nei legami interpersonali, nelle relazioni internazionali, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto del creato”.

Oggi, in questo anniversario così speciale, preghiamo proprio per lui, per il nostro Papa Francesco: che il Signore gli doni la salute che gli manca e gli permetta di ritornare fra la sua gente.

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