Papa Francesco spiega ai giovani che si sono riuniti al Circo Massimo in vista del Sinodo a loro dedicati che la Chiesa senza testimonianza perde la sua valenza.
Hanno camminato a lungo, circa un centinaio di chilometri, i 70 mila giovani che ieri si sono riuniti al Circo Massimo per dare il via a due giornate di festa e preghiera a loro dedicate, in vista del Sinodo dei giovani che si terrà dal 2 al 28 ottobre. Sotto un sole cocente, stanchi ma non demotivati dal caldo e dalla calura accumulata i giovani si sono messi a cantare in attesa che il Santo Padre arrivasse e rispondesse alle loro domande. Quindi, quando il pontefice è giunto gli hanno innanzitutto tributato la loro fedeltà: “Siamo arrivati fino Qui: per dirle che le vogliamo bene e desideriamo camminare insieme a lei”. Dopo questo bel momento, papa Francesco ha invitato sul palco tre giovani affinché questi gli facessero altrettante domande riguardanti il futuro e la fede. Domande a cui il papa ha risposto con cordialità cercando di infondere a quei 70 mila giovani uomini e donne il coraggio di continuare nella strada intrapresa per costruire un futuro che sia degno delle loro aspettative e dei loro sogni.
Il primo quesito a cui risponde il papa è quello di Letizia e Lucamatteo che gli chiedevano come poter rimanere fedeli ai propri intenti ed alle proprie aspirazioni nonostante il pregiudizio degli adulti: “Sapete? -dice loro il pontefice- I sogni dei giovani fanno un po’ paura agli adulti. Fanno paura, perché quando un giovane sogna va lontano. Forse perché hanno smesso di sognare e di rischiare. Eh … tante volte la vita fa che gli adulti smettano di sognare, smettano di rischiare; forse perché i vostri sogni mettono in crisi le loro scelte di vita”.
La seconda risposta è stata invece sull’amore, in risposta alla perplessità di Martina sul discernimento della vita e dei modelli (i genitori) da seguire. Per il papa, infatti, ogni scelta dev’essere motivata dall’amore: “Non abbiate paura di pensare all’amore sul serio, che rischia, all’amore che fa crescere, all’amore fecondo. Rischiate sull’Amore! l’idea di scelta che oggi respiriamo è un’idea di libertà senza vincoli, state attenti, senza impegni e sempre con qualche via di fuga: ‘Scelgo, però…’”.
L’ultima risposta è sull’offrire testimonianza, una pratica fondamentale per la Chiesa senza la quale, spiega il Santo Padre è impossibile l’esistenza stessa dell’Istituzione ecclesiale: “Dove non c’è testimonianza non c’è lo Spirito Santo. A i primi cristiani si diceva ‘guardate come si amano’. Essere un cristiano non è uno status. Dobbiamo scegliere la testimonianza”.
Luca Scapatello
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