Papa Francesco: Argentina, si ascolti grido di dolore di tanti poveri

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Papa Francesco, in un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, ha inviato il suo saluto a quanti partecipano in Argentina all’Annuale colletta di solidarietà “Mas por menos” che si svolgerà il 10 e 11 settembre in favore dei più poveri nel Paese sul motto “Più misericordia per meno esclusione”. Il servizio di Sergio Centofanti:

Nel messaggio, indirizzato a mons. Pedro Olmedo, vescovo di Humahuaca e presidente della Commissione Episcopale per l’assistenza alle regioni più povere, il Papa “incoraggia, soprattutto in questo Anno Santo della Misericordia, a fare un grande sforzo personale e comunitario per raggiungere tanti fratelli bisognosi che si sentono esclusi dalla società e per portare loro la vicinanza e l’amore di Dio”.

Francesco esorta “a essere sensibili al grido di dolore di tante persone emarginate e scartate che, prostrate nella loro povertà, cercano una mano amica che li aiuti. Che Cristo, vero volto misericordioso del Padre – conclude il messaggio – vi conceda di sperimentare la gioia di condividere il vostro tempo, i vostri beni, la vostra vita, con coloro che Dio ama con un amore di predilezione, i più poveri e abbandonati”.

L’appello del Papa giunge in un momento in cui in Argentina si è riacceso il dibattito sulla crisi. Secondo un recente rapporto dell’Osservatorio sul disagio sociale, elaborato dall’Università cattolica argentina, la situazione di vulnerabilità sociale si sta aggravando, a causa soprattutto del ristagno dell’economia, dell’alta inflazione e dell’aumento della disoccupazione. Al centro del Rapporto – ripreso dal Sir – l’emergere dei “nuovi poveri”, oltre un milione di persone, appartenenti alla cosiddetta classe medio-bassa e provenienti soprattutto dell’economia sommersa, e quindi in situazione vulnerabile.

Si tratta di una classe – sottolineano gli autori dello studio – che emerge anche in seguito alle misure di adeguamento economico decise dal nuovo governo, di una parte della popolazione che resta senza protezione di fronte a una sola variante economica negativa e che, con un 10% di perdita del suo salario reale, cade in povertà.

Nel dossier, nel quale si parla di una “povertà mulitidimensionale” che colpisce 20 milioni di argentini, viene spiegato che il tasso di disoccupazione coinvolge il 9,5% della popolazione economicamente attiva e che i dati della fine del 2015 parlano di 4,4 milioni di persone colpite dalla fame o dal rischio di indigenza; 7,9 milioni di persone senza una adeguata assistenza sanitaria; 5,6 milioni di persone senza accesso a servizi essenziali; 7,2 milioni di persone senza una abitazione degna e 7,4 milioni di persone senza l’istruzione necessaria.

“È possibile che il governo abbia bisogno di tempo, prima che l’economia possa iniziare a crescere – affermano gli autori del Rapporto – ma saranno magri i risultati se durante questa dura transizione non si riuscirà a stabilire una distribuzione socialmente più equa dei costi causati dall’attuale adeguamento economico e delle risorse disponibili. Occorre chiedersi se si stiano distribuendo con giustizia i costi dell’eredità ricevuta”.

fonte: radiovaticana

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