Un nuovo ciclo di catechesi è stato scelto da Papa Francesco: quello sulle Beatitudini. “Un consiglio? Imparatele a memoria”.
Papa Francesco, durante l’udienza settimanale, ha scelto di dare una svolta alla sua catechesi. Si parla, da oggi, delle Beatitudini.
“Imparare a memoria le Beatitudini. È come se fossero la carta d’identità di un cristiano”: con queste parole, Papa Francesco ha accolto gli oltre 7 mila fedeli che si sono riuniti in Aula Paolo VI per l’udienza del mercoledì.
“Le Beatitudini contengono la carta d’identità del cristiano, perché delineano il volto di Gesù stesso, il suo stile di vita. Gesù, nel discorso della montagna, lancia un messaggio per tutta l’umanità. Questi nuovi comandamenti sono molto più che delle norme” – ha detto Francesco.
Gesù non ci impone nulla, spiega il Santo Padre, ma ci svela la via della felicità: “Ripetendo 8 volte la parola Beati, ci è svelata la via della felicità. Le Beatitudini ci insegnano che Dio, per donarsi a noi, spesso sceglie percorsi impensabili, quelli dei nostri limiti, delle nostre lacrime, delle nostre sconfitte. Spero che tutti noi le impariamo a memoria” – è questo l’obiettivo che ci propone il Pontefice.
Ma, accanto ad elencarle, Francesco ci spiega, anche, come si può interpretarle: “Le Beatitudini sono suddivise in tre parti. All’inizio c’è la parola Beati; poi la situazione in cui si trovano i Beati: la povertà in spirito, l’afflizione, la fame eccetera. Infine, c’è il motivo della Beatitudine, introdotto dalla congiunzione perché. Il motivo della beatitudine non è la situazione attuale, ma la nuova condizione che i beati ricevono in dono da Dio”.
“Le Beatitudini portano gioia, felicità e ci indicano anche la strada per arrivare a ciò”. Con questa frase, Papa Francesco auspica che, ogni cristiano comprenda al meglio il senso delle Beatitudini.
Seguire il consiglio di impararle a memoria è un passo in più per avvicinarsi a Gesù, per capire al meglio la sua buona Notizia. Sforziamoci di “entrare per questa porta stretta”, impariamo anche noi le Beatitudini:
“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la Terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”. (MT, 5, 3 – 12)
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: agensir.it
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