La Chiesa è in lutto per la morte, questa mattina, di Papa Francesco. Tantissimi sono stati i messaggi arrivati da ogni parte del mondo e anche dai diversi leader politici e non solo.
È il momento della preghiera e della riflessione, dove ogni pensiero sia convogliato su di lui e sui ricordi che, a Francesco, si affiancano. In ogni parte del mondo, a partire dall’Italia, ci si stringe in un unico e solo abbraccio che sembra riunirsi tutto attorno a Casa Santa Marta, dove il Papa al momento si trova ancora.
In attesa di sapere quali saranno i nuovi scenari, anche in vista dei tanti eventi giubilari che sono in campo, già sono arrivate le prime notizie di iniziative che coinvolgono la Chiesa italiana in ricordo del Papa scomparso, ma anche del mondo laico, civile e sportivo.
Tutte in segno di lutto per la morte del Santo Padre. Nessuno mai avrebbe immaginato che, ad esempio, le partite di Serie A di calcio, in programma per oggi, fossero sospese in segno di lutto per la morte di Francesc. E, invece, così è stato.
Se da un lato c’è il mondo laico che, comunque vada, deve andare avanti, dall’altro lato c’è quello della fede e della Chiesa che, invece, si ferma e si unisce in preghiera a tutti coloro che, oggi e anche nei prossimi giorni, ricorderanno Papa Francesco, scomparso questa mattina all’età di 88 anni. Le sue sofferenze terrene sono terminate e, per lui, si sono aperte le porte del Paradiso dove San Pietro, suo predecessore alla guida della Chiesa, lo ha accolto.
Dopo averlo visto in Piazza San Pietro ieri mattina, giorno di Pasqua ed aver anche ascoltato la sua benedizione Urbi et Orbi, nessuno mai avrebbe immaginato che sarebbe stata l’ultima, sono ancora voci di corridoio in attesa di conferme, che arriveranno solo questa sera, quando inizieranno tutti i riti del funerale pontificale. Ma la domanda è una: come è morto il Santo Padre?
Di certo, il suo fisico era già molto debilitato e provato dalla polmonite, ma la voce che più si rincorre, come ascoltato anche nei vari tg nazionali, è quella di un’emorragia cerebrale. Ciò che conta però, ed è il dolore più grande, è il grande vuoto lasciato da Francesco. Un vuoto che è difficile da colmare.
Dal presidente della repubblica Mattarella, alla premier Meloni, alla presidente della Commissione europea, Von Der Leyen, sino anche a Re Carlo III d’Inghilterra e a tantissimi leader mondiali, da Oriente ad Occidente: tutti, ma proprio tutti, hanno mandato ed inviato messaggi di cordoglio e vicinanza alla Santa Sede.
Francesco aveva dialogato davvero con tutti, anche con coloro i quali sembrava impossibile. Eppure lui lo aveva fatto. Come dicevamo all’inizio, sono state diverse le iniziative di ricordo quanto di lutto già attivate in Italia, anche dal mondo laico e dello sport. Le partite di Serie A di calcio che erano in programma per oggi, sono state rinviate in segno di lutto proprio per la morte di Francesco, quello che in molti hanno sempre indicato come “il Papa tifoso”.
Dall’altro lato, le campane della Basilica di San Pietro hanno rintoccato a lutto, in segno proprio di annuncio della scomparsa del Papa.
In altre parti d’Italia, invece, sono i Santuari a riunirsi in preghiera per la morte del proprio pastore. Un esempio al Santuario della Madonna dell’Arco in Campania, il lunedì in Albis meta del pellegrinaggio dei battenti: la chiusura, anche se solo per pochi minuti, dalle ore 12, in segno di lutto e di preghiera per il Santo Padre.
A Pompei, invece, al Santuario della Vergine del Rosario, alla notizia della morte del Papa, l’arcivescovo Caputo, insieme a tutto il clero della città mariana, si è riunito in preghiera ai piedi del quadro della Vergine, per chiederle di accompagnare Bergoglio in paradiso.
Ma ci sono, anche, degli eventi che, per ragioni maggiori e a casa proprio dello stato di attuale Sede Vacante, sono stati sospesi, come ad esempio la canonizzazione di Carlo Acutis la prossima domenica, 27 aprile.
Ora sono da mettersi in campo diverse procedure, prima su tutte quella della traslazione del corpo di Francesco in San Pietro. Secondo la comunicazione della Sala Stampa Vaticana, potrebbe essere mercoledì 23 aprile, anche se è ancora in via di conferma. Come sappiamo, lo stesso Bergoglio aveva espresso il desiderio, messo anche per iscritto, che non ci fosse una veglia funebre al suo corpo, ma che l’esposizione avvenisse con una bara chiusa.
Successivamente, dopo i funerali, la sepoltura non in San Pietro, ma nella Basilica di Santa Maria Maggiore, sotto lo sguardo della Salus Populi Romani.
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