Papa Francesco invia il Card. Krajewski nel ghetto dei braccianti

L’elemosiniere del Vaticano, il Cardinale Konrad Krajewski, ha fatto visita al ghetto dei braccianti in occasione della giornata mondiale del migrante.

Cardinale Krajewski
(Websource/Archivio)

Gli extra comunitari ringraziano il Santo Padre per l’interessamento e chiedono a gran voce un permesso di soggiorno per poter lavorare.

La visita del Cardinale Krajewski ai ghetti dei braccianti

Nell’ultimo anno e mezzo dai social, dai media e dalle strade sono emerse lamentele continue sulla presenza di migranti in Italia. La popolazione percepiva la presenza di queste persone come un pericolo alla propria vita ed alla propria cultura. In questo periodo il Santo Padre ha ribadito più volte che il primo compito di un buon cristiano è aiutare i bisognosi. Soccorrerli, aiutarli ad avere un lavoro, del cibo, una casa ed una dignità. Papa Francesco si è detto anche preoccupato dal clima di odio che si respirava nel nostro Paese.

D’altronde l’attenzione verso gli ultimi, gli emarginati, è da sempre una delle caratteristiche del pontificato di Francesco I. Il Santo Padre è convinto che debba essere la Chiesa, ed i suoi rappresentanti a dare il buon esempio, mostrare ai fedeli come si possa aiutare il prossimo senza che questo diventi un peso, bensì una fonte di arricchimento. Proprio per dare il buon esempio, lo scorso 28 settembre, il Pontefice ha inviato l’Elemosiniere Vaticano, il Cardinale Krajewski, a visitare i ghetti dei braccianti.

La voce dei braccianti: “Permetteteci di lavorare”

Scortato dalll’Arcivescovo di Foggia-Bovino Francesco Pelvi, il Cardinale si è recato in due ghetti di migranti più volte sgomberati dalle forze dell’ordine: a Borgo Mezzanotte e Torretta Antonacci. Il compito affidatogli dal Papa era quello di far capire a queste persone che la Chiesa gli è vicina ed ascoltare la loro voce. Contestualmente sono state pianificate delle azioni caritatevoli con la Diocesi locale, volte a migliorare le condizioni di vita di queste persone.

Il viaggio nella periferia degli ultimi compiuto dal Cardinale è stato testimoniato da ‘Avvenire’. Nell’articolo dedicato alla visita ai ghetti emerge una sola grande richiesta da parte dei migranti “Lasciateci lavorare”. Ad esempio Eva, camerunense cattolica gli ha detto: “Papa ti vogliamo tanto bene, non ti dimenticare di noi come noi non dimentichiamo te nella preghiera. Aiutaci ad avere una condizione dignitosa, vogliamo lavorare. Ma c’è il problema della residenza, dei documenti. Senza, il padrone non ci fa il contratto”.

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Luca Scapatello

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