Ancora un’altra preoccupazione per Papa Francesco. Questa volta si tratta della Chiesa di Germania. Ecco cosa rivelano alcuni Cardinali.
“Papa Francesco ha espresso la sua preoccupazione per la Chiesa di Germania”. A rivelarlo è il presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Papa Francesco è molto preoccupato per la situazione della Chiesa in Germania. A rivelarlo è il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, in un’intervista alla rivista tedesca “Herder Korrespondenz”, ieri 22 settembre.
“Il Santo Padre ha appoggiato un intervento dell’ufficio dottrinale del Vaticano in un dibattito sull’intercomunione tra cattolici e protestanti. Le differenze dottrinali sono ancora così importanti che attualmente escludono la reciproca partecipazione alla Cena del Signore e all’Eucaristia” – ha dichiarato il Cardinale Koch.
La lettera inviata al Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, Monsignor Georg Bätzing, da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, apre ad una proposta di “comunione eucaristica” danneggerebbe, però, i rapporti con le Chiese ortodosse: “Non vi è alcuna menzione di questo nel testo. Ma il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Ladaria, è una persona molto onesta e leale.
Non posso immaginare che egli faccia qualcosa che Papa Francesco non approverebbe. Ma ho anche sentito da altre fonti che il Papa ha espresso la sua preoccupazione in conversazioni personali […] Non solo, ma sulla situazione della Chiesa in Germania in generale” – ha commentato Monsignor Koch.
Un testo molto lungo, un vero e proprio documento che cerca, per quanto possibile, di trovare un punto di incontro fra cattolici e protestanti, in particolare sul tema della “reciproca ospitalità eucaristica”, in base anche agli accordi ecumenici stipulati.
Ma si tratta di una situazione complessa, di non facile soluzione, che preoccupa molto il Pontefice: “Se i vescovi tedeschi dovessero dare meno importanza a una lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede rispetto a un documento di un gruppo di lavoro ecumenico, allora qualcosa non sarebbe più giusto nella gerarchia dei criteri tra i vescovi” – ha concluso, con rammarico, Monsignor Koch.
Fonte: sabinopaciolla.com
ROSALIA GIGLIANO
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