Mercoledi di udienza generale per Papa Francesco in piazza S.Pietro.
Papa Francesco ha parlato in una piazza gremita in ogni ordine e posto sino all’inverosimile.
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Bandiere di ogni nazione che sventolano per accogliere la papamobile del santo padre.
La conclusione della catechesi sul Padre Nostro
Come ogni mercoledì, anche oggi papa Francesco ha accolto i tantissimi fedeli presenti in piazza S.Pietro per l’udienza. Durante il suo percorso in papa-mobile, si è più volte fermato ed ha salutato bambini e malati che erano lì riuniti.
Il santo padre, arrivato al palco, annuncia che oggi si conclude la catechesi sulla preghiera del Padre Nostro: “Cari fratelli e sorelle, oggi si conclude la mia catechesi. Non c’è audacia e gioia più grande di chiamare Dio con il nome di Padre” – esordisce Francesco.
La radice della preghiera cristiana
“Questa è la radice della preghiera cristiana: chiamare Dio con il nome di Padre. Non si tratta solo di una formula, quanto anche di un’intimità filiale con Dio a cui siamo introdotti grazie a Gesù, che ci ha rivelato il padre così come egli è. Gesù ci ha dato familiarità con Dio, non una formula da ripetere meccanicamente. Gesù, come ci raccontano i Vangeli, ha usato diverse espressioni per chiamare il Padre, espressioni che possiamo usare anche noi” – ha detto Francesco.
Francesco, ricordando la preghiera di Gesù a Dio Padre nell’orto del Getsemani, ricorda: “Come non riconoscere una traccia della preghiera del Padre Nostro, in questa che Gesù fa a Dio poco prima di morire. In mezzo alle tenebre, Gesù invoca Dio con il nome di PADRE e, anche se ha paura di quello che accadrà di lì a poco, chiede con fiducia di figlio che si compia la sua volontà”.
Papa Francesco: Gesù e i santi ci insegnano a pregare
La preghiera che Gesù ci ha insegnato, ha detto il papa, deve essere insistente, come lo stesso Gesù ha detto più volte ai suoi apostoli: “Durante la preghiera, se abbiamo qualcosa contro qualcuno, chiediamo il perdono a Dio, perché il padre nostro che è nei cieli perdona tutte le nostre colpe. Se pensiamo agli scritti di San Paolo, anche lui racchiude tutte le invocazioni a Dio in una sola parola: Abbà, papà”.
Francesco ci invoglia a chiedere a Gesù di insegnarci a pregare: “Facciamo anche noi come fecero gli apostoli, i quali chiesero a Gesù: Maestro, insegnaci a pregare. Protagonista di ogni nostra preghiera è lo spirito santo: noi non potremmo mai pregare senza la sua forza, è lui che ci muove a pregare bene, è lui che fa la vera preghiera in noi”.
L’aiuto dello spirito santo
Lo spirito santo soffia in ognuno di Dio, ci fa diventare ancora di più figli di Dio: “Questo è il mistero della preghiera cristiana, dove per grazia entriamo in piena contemplazione con la santissima Trinità. A partire da questo, un cristiano può pregare Dio Padre in ogni situazione” – ha concluso il santo padre.
ROSALIA GIGLIANO