Come annunciato, Papa Francesco ha celebrato il Corpus Domini, pressa la parrocchia di Santa Monica ad Ostia.
Anche Papa Paolo VI, esattamente cinquant’anni fa, aveva avuto la stessa ispirazione.
E li ha parlato ai fedeli delle oppressioni, dei “muri dell’indifferenza e dell’omertà”, da abbattere assolutamente, come “le inferriate dei soprusi e delle prepotenze”.
Bisogna fare in modo che “le vie della giustizia, del decoro e della legalità” si realizzino anche sul litorale rimano, luogo dove molti fatti di cronaca parlano della delinquenza organizzata, che incute paura, terrore, che minaccia e atterrisce.
Il Papa suggerisce di “sciogliere quei nodi che ci legano agli ormeggi della paura e dell’oppressione”, “non rimanere zavorrati sulla spiaggia in attesa che qualcosa arrivi, ma a salpare liberi, coraggiosi, uniti”.
Il Papa ha visitato un quartiere che ha bisogno di sostegno, per ritrovare la forza nella fede, per combattere i soprusi e le angherie dei clan.
Per questo motivo, Papa Francesco ha cambiato la tradizione, che lo avrebbe voluto celebrante a San Giovanni in Laterano, come in tutte le altre solennità del Corpus Domine, degli ultimi decenni.
Poi, la processione si è snodata per le vie di Ostia, per più di un chilometro, portando a tutti la verità del Santissimo Sacramento, fino a giungere alla parrocchia di Nostra Signora di Bonaria.
Gesù, dunque, era li, vivo e presente, in mezzo a quelle persone che ascoltavano le parole del Pontefice, che offriva benedizioni e consolazione, per coloro che soffrono e non sanno trovare la forza di reagire.
Cristo “ha riservato anche un posto lassù, in paradiso, per stare insieme con lui e tra di noi per sempre”, “il vitto e l’alloggio definitivi”.
Dunque, la speranza non deve mai venir meno, perché entrambi quei doni, cibo e rifugio, ci vengono donati proprio attraverso l’Eucarestia.
L’Eucarestia ci nutre tutte le volte che abbiamo bisogno di saziarci di affetti e di speranze, ogni volta che abbiamo fame di essere compresi, realizzati.
La possiamo ottenere molto facilmente, basta scegliere si seguire Cristo, riscoprendo la Santa Messa e l’Adorazione eucaristica.
Antonella Sanicanti