All’udienza generale il Papa ha ricordato che domenica prossima 23 ottobre la Chiesa celebra la Giornata Missionaria Mondiale, “occasione preziosa per riflettere sull’urgenza dell’impegno missionario della Chiesa e di ciascun cristiano. Anche noi – ha detto – siamo chiamati ad evangelizzare nell’ambiente in cui viviamo e lavoriamo”. Il 15 maggio scorso è stato pubblicato il suo Messaggio per questa Giornata sul tema “Chiesa missionaria, testimone di misericordia”. La sintesi del documento nel servizio di Roberta Barbi:
“La Chiesa si prende cura di quanti non conoscono il Vangelo perché desidera che tutti siano salvi e giungano a fare esperienza dell’amore del Signore”, scrive Papa Francesco nel Messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale. Essa “ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, e di proclamarla in ogni angolo della Terra”.
Dio si fa prossimo ai più piccoli
Torna sull’immagine di una Chiesa che “esce”, attraverso i suoi discepoli missionari, ognuno dei quali mette a disposizione i propri talenti, il Santo Padre, che spiega ancora una volta cosa sia la Misericordia di Dio: “Procura intima gioia al cuore del Padre quando incontra ogni creatura umana – riflette – la capacità di immedesimarsi con i piccoli, gli scartati, gli oppressi”. Il Signore, infatti, è “benigno, attento, fedele e si fa prossimo a chi è nel bisogno”, soprattutto ai poveri. “Si coinvolge con tenerezza nella realtà umana proprio come farebbero un padre e una madre nella vita dei loro figli”.
Donne missionarie, segno dell’amore materno di Dio
E proprio questo “segno eloquente dell’amore materno di Dio – secondo il Pontefice – è una considerevole e crescente presenza femminile nel mondo missionario”. Sono molte, oggi, ricorda il Papa, “le donne laiche o consacrate”, ma anche le famiglie che “realizzano la propria vocazione missionaria” annunciando il Vangelo o attraverso il servizio caritativo. E sono proprio le donne e le famiglie che “comprendono più adeguatamente i problemi della gente e sanno affrontarli in modo opportuno e talvolta inedito”. In questo modo, nel prendersi cura della vita, nel porre attenzione alle persone più che alle strutture, le famiglie sanno “costruire armonia, relazioni, pace, solidarietà, dialogo, collaborazione e fraternità”, nei rapporti interpersonali, nella vita sociale e ancora un volta nella cura dei poveri.
In Cristo Uomo il volto misericordioso del Padre
Fare della propria vita un dono gratuito imparando ad amare come il Signore ci ama, scrive ancora Francesco, ci permette di diventare misericordiosi come il nostro Padre celeste ed è un obiettivo che si può raggiungere accogliendo e seguendo gli insegnamenti di Gesù, il Verbo incarnato in cui “la misericordia trova la sua manifestazione più alta”: “Egli rivela il volto del Padre ricco di misericordia”.
Evangelizzazione è anche educazione
Infine, il Pontefice sottolinea che “ogni popolo e cultura ha il diritto di ricevere il messaggio di salvezza che è dono di Dio per tutti”. Il Vangelo del perdono e della misericordia, infatti – i cristiani lo sanno – porta “gioia e riconciliazione, giustizia e pace”. In molti luoghi “l’evangelizzazione prende avvio dall’attività educativa – evidenzia il Papa – alla quale l’opera missionaria dedica impegno e tempo” e ricorda che “la fede è un dono di Dio” che però “cresce grazie alla fede e alla carità degli evangelizzatori che sono testimoni di Cristo”.
fonte: radiovaticana