Papa Francesco ha deciso di dare un segno molto concreto nel bel mezzo di una vicenda non ancora conclusa ma che ipotizza un grave scandalo in Vaticano.
La notizia è stata diffusa direttamente dalla Santa Sede attraverso un comunicato stampa. “In una recente udienza, il Santo Padre Francesco ha comunicato al rettore, reverendo Don Angelo Magistrelli, la decisione che il Preseminario, a partire dal prossimo mese di settembre, sposti la sua sede all’esterno della Città del Vaticano, in luogo conveniente”, si legge nel testo.
L’istituto è una scuola di orientamento vocazionale voluto dalla diocesi di Como, nato nel 1956 sotto Pio XII. All’interno di questo vengono accolti adolescenti delle medie e delle superiori dalle diocesi di tutta Italia e del mondo. Ed è qui, in sostanza, che si formano fin da giovani alcuni dei sacerdoti del domani.
Qui però è anche il luogo dove potrebbe essersi consumato un pesante scandalo di abusi, secondo le accuse, tuttavia ancora tutte da provare e rigettate interamente dagli accusati. Il 14 ottobre scorso è infatti iniziato nel Tribunale vaticano il processo per abusi su minori per fatti che, se accaduti, risalirebbero al periodo tra il 2007 e il 2012. Don Gabriele Martinelli oggi ha 28 anni e all’epoca aveva tra i 14 e i 20 anni.
Età che lo caratterizzava come un allievo “anziano”, nonché “tutore e coordinatore delle attività dei seminaristi”. Oggi è accusato di aver violentato e minacciato un ragazzo di un anno più piccolo, “in diversi tempi e luoghi nello Stato della Città del Vaticano” e soprattutto “abusando della sua autorità” sugli stessi ragazzini.
L’altro imputato è invece don Enrico Radice, di 71 anni, che all’epoca dei fatti di cui narra l’accusa era rettore del Preseminario. A lui è contestato di avere coperto il giovane, e “di avere più volte come rettore, in tempi e luoghi diversi, in Italia e anche all’estero, aiutato Martinelli ad eludere le investigazioni, dopo reati di violenza carnale e libidine”.
Insomma, quanto emerge dalle udienze è a dir poco desolante, senza contare tanti silenzi che hanno accompagnato il tutto e che hanno rattristato e non poco Papa Francesco, come tanti fedeli. Di conseguenza, la decisione era nell’aria.
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“Da tempo si stava studiando l’ipotesi di un trasferimento del Preseminario S. Pio X al di fuori delle Mura Vaticane, anche per favorire la vicinanza dei giovani studenti ai luoghi dove svolgono i loro studi e praticano le loro attività ricreative”, si legge infatti anche nello stesso comunicato della Santa Sede, reso noto oggi.
Il Papa ha tuttavia espresso nel testo stesso anche la sua gratitudine a don Magistrelli, “per l’opera compiuta in questi 75 anni dalla fondazione dell’istituzione, riconoscendo che essa conserva la sua validità educativa e chiedendo che possa continuare l’apprezzato servizio liturgico svolto dai giovani studenti nella Basilica di San Pietro in Vaticano”.
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Ciò che resta, però, di fatto, è che si sta per aprire “una nuova tappa della vita e dell’attività del Preseminario S. Pio X, che offrirà senz’altro ad esso nuove opportunità di crescita e di sviluppo soprattutto nell’ambito della promozione delle vocazioni al sacro ministero”.
Il processo, però, al netto di tutto è ancora in corso in Vaticano, e questo mese è giunto alla decima udienza, nel corso del quale entrambi gli imputati respingono le accuse. La prossima udienza del processo avrà luogo il 7 giugno alle 9.30, con le deposizioni come testimoni di don Ambrogio Marinoni, già vicerettore ed economo del preseminario all’epoca dei fatti, altri tre sacerdoti e un laico.
L’udienza, per permettere il rispetto delle norme anti-covid e permettere una presenza maggiore di persone, si dovrebbe tenere in una nuova aula, la ex sala polifunzionale nel complesso dei Musei Vaticani, con accesso indipendente. Si vedrà come andrà a finire: non sarebbe la prima volta se tutto dovesse concludersi in una bolla di sapone, visto come è successo ad esempio per il cardinale Pell in Australia.
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Tuttavia, il fatto sarebbe evidentemente di una gravità assoluta qualora venisse confermato, e il tema ha scosso e non poco la Santa Sede negli ultimi anni. Francesco, però, che alla questione degli abusi ha dedicato persino un importante incontro internazionale in Vaticano nel 2019, vuole certamente vederci chiaro andando fino in fondo. E soprattutto, non lasciando nulla inevaso o nascosto. Tutto il popolo cattolico e non solo, da questo punto di vista, è con lui.
Giovanni Bernardi
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