Un Papa diverso dagli altri, un Papa che è vicino ad ognuno di noi con i suoi gesti quotidiani. Un Papa di nome Francesco.
Il 13 marzo del 2013, Papa Francesco veniva eletto al soglio di Pietro. Dopo 7 anni, tanti sono stati i cambiamenti nella Chiesa da lui portati.
Era il 13 marzo del 2013 quando, con quel suo “Cari fratelli e sorelle, buonasera!”, il nuovo Papa, venuto dall’altro capo del mondo, si affacciava e si presentava al popolo di Dio accorso per conoscerlo.
Jorge Mario Bergoglio, dall’Argentina, diventava il primo Papa sudamericano della storia della Chiesa, con il nome di Francesco. Una scelta non del tutto casuale: Francesco, il Santo dei poveri, il Santo della carità, il Santo vicino agli ultimi. Questa è stata la scelta del nuovo Pontefice. Questa la direzione che dovrà prendere la Chiesa durante tutto il suo Pontificato.
C’è chi lo ha definito il Papa dell’amore. E, in effetti, l’amore è al centro di tutta la dottrina di Francesco: “Per questo Gesù dice: ‘L’amore più grande è questo: amare Dio con tutta la vita, con tutto il cuore, con tutta la forza, e il prossimo come te stesso’. Perché è l’unico comandamento che è all’altezza della gratuità della salvezza di Dio”. Più volte, il Santo Padre non perde occasione di ricordarci la gratuità della salvezza, l’amore che Dio ha per ognuno di noi, tanto da donarci il suo unico Figlio.
Ma ciò che più colpisce è l’umiltà di Papa Francesco. Un Papa semplice, che ha preferito non vivere nei sontuosi appartamenti Vaticani, ma nella residenza “Santa Marta”, semplice come lui stesso è. Un Papa che non ama abbigliamenti sontuosi, un Papa che gira per Roma con un’utilitaria, un Papa che (quando può) si reca lui stesso dall’ottico per farsi riparare gli occhiali (quando qualcun’altro avrebbe pensato: “E’ il Papa, non ripararli. Dagliene un paio nuovo”).
Il Papa dell’incontro. Francesco è una persona che non designa di fermarsi, quando si sposta nei suoi Viaggi Apostolici, a parlare con i fedeli che sono lì ad aspettarlo, a stringere mani, a ricevere doni, a parlare con loro. Un Papa solidale, vicino a tutti, specie nei momenti difficili.
E non è un caso che, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, lui preghi ogni giorno per tutti gli ammalati e i contagiati dal Coronavirus, celebrando la Santa Messa in diretta streaming proprio da Santa Marta: “Voglio esser vicino ad ognuno di voi” – ripete, ogni mattina.
Ma soprattutto, un Papa vicino ai poveri, a chi è solo, a chi ha bisogno di tutto. L’apertura di tanti dormitori a Roma, di centri Caritas anche sotto il colonnato di San Pietro, le donazioni (tramite l’Elemosiniere Vaticano) a chi ne ha bisogno.
Sembrano gesti semplici…ma è questa la vera rivoluzione che Francesco sta portando nella Chiesa. Una Chiesa che sembrava chiusa nei suoi palazzi e che, invece, ora sembra più vicina a noi.
Buon anniversario Santità!
ROSALIA GIGLIANO
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