L’essere portatori delle istanze cattolico in campo medico espone i medici ad un ruolo di primo piano in questioni etiche. Sebbene il Santo Padre sia a favore della ricerca, questa si deve fermare nel caso in cui sconfini nell’etica. Il pontefice, infatti, si sofferma a parlare dei problemi di etica che stanno sorgendo in questi anni (il trattamento di fine vita, la maternità surrogato) e che si aggiungono alla pratica dell’aborto, una lotta che la Chiesa porta avanti da tempo e che in questi giorni l’ha vista sconfitta anche in Irlanda (ultimo baluardo europeo contro la cessazione volontaria della gravidanza).
Riguardo a queste tematiche delicate il Santo Padre affida ai presenti il compito di essere promotori e difensori della “Vita umana dal suo concepimento fino al suo termine naturale”. Questo ovviamente nel rispetto della dignità del paziente che non significa mollare i trattamenti alle prime difficoltà riscontrate: “Va contrastata la tendenza a svilire l’uomo malato a macchina da riparare, senza rispetto per principi morali, e a sfruttare i più deboli scartando quanto non corrisponde all’ideologia dell’efficienza e del profitto”.
Luca Scapatello
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