Cosa ci dice, oggi, Papa Francesco? Il consiglio del Santo Padre di oggi viene ad illuminare le vite di ognuno di noi. Ascoltiamolo.
La meditazione di Papa Francesco ci spiega in che modo possiamo vivere la nostra cristianità senza essere ipocriti, ma coerenti con noi stessi.
Papa Francesco critica apertamente l’atteggiamento di alcuni cristiani che si dicono tali sono per apparenza, ma nel loro cuore non lo sono affatto: “L’ipocrisia dei «professionisti della religione» mi scandalizza. Un proposito per rimediare a ciò, è proprio l’impegno a «non truccarsi l’anima» per apparire quello che non si è. Chiediamo al Signore la grazia di essere coerenti, di non essere vanitosi, di non apparire più degni di quello che siamo”.
“Il Signore ci dice: senti, quando tu digiuni, che non si veda sulla tua faccia che stai digiunando. Mostrati lieto: che non si veda, perché la gente non dica: “ah, è un uomo giusto, come digiuna!”. Quando fai penitenza, non fare questo. Quando tu darai un’elemosina, per favore non suonare la tromba davanti a te: dà l’elemosina di nascosto, che nessuno lo veda. Fai il bene senza farti vedere. E, terzo, quando tu preghi non farlo davanti a tutti, perché la gente dica: “ah, come prega, quest’uomo, questa donna!”. Fallo in sincerità davanti al Padre». E Gesù consiglia anche “di nascosto”.
Il Santo Padre punta il dito contro gli ipocriti, che deviano il percorso di vita e preghiera dei veri cristiani: “Sulla preghiera, Gesù ci insegna, con l’esempio del fariseo e del pubblicano, di come pregavano ambedue: il fariseo si credeva giusto, ma non lo era, e pregava: ti ringrazio, Signore, perché sono giusto, non sono come l’altra gente, poveretti». Se lo traduciamo per noi cristiani, è così: “Ti ringrazio, Signore, perché sono cattolico, appartengo a questa associazione, a quell’altra, a quell’altra, vado a messa tutte le domeniche e non sono come quei poveracci che non capiscono nulla”.
“Coloro che cercano le apparenze, mai si riconoscono peccatori. Tanto che se tu dici loro “anche tu sei peccatore!”, ti rispondono: «Sì, peccati ne abbiamo tutti». E così dicendo, relativizzano tutto e tornano a diventare giusti. E magari, cercano anche di apparire con la faccia “da immaginetta”, di santino, tutto apparenza. E quando c’è questa differenza tra la realtà e l’apparenza, il Signore usa un aggettivo: “ipocrita”.
Papa Francesco ci ammonisce dall’essere ipocrita, dall’essere cristiani solo per facciata. Seguiamo gli insegnamenti del Vangelo, per non entrare anche noi a far parte di questa categoria, che danneggia solo la Chiesa.
ROSALIA GIGLIANO
Dall’omelia a Santa Marta – 8/3/2019
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