Avere cura ed attenzione per chi soffre la fame. Questo è l’appello che il Santo Padre ha rivolto al mondo nella domenica del Corpus Domini.
“Prendiamoci cura di chi soffre fame di cibo e dignità”. Con queste parole, Papa Francesco ha lanciato un monito ed un appello.
Papa Francesco l’ha detto in modo forte e chiaro: “L’Eucarestia ci guarisce dalla nostra memoria orfana, chiusa e negativa. Ed è un dono tale che spegne in noi la fame di cose e accende il desiderio di servire”.
La fame, non solo di cibo ma anche di dignità. Questo è ciò che manca a molte persone: “L’Eucarestia ci rialza dalla nostra comoda sedentarietà, ci ricorda che non siamo solo bocche da sfamare, ma siamo anche le sue mani per sfamare il prossimo. È urgente ora prenderci cura di chi ha fame di cibo e dignità, di chi non lavora e fatica ad andare avanti” – ha detto il Pontefice durante l’omelia della celebrazione domenicale per la Festa del Corpus Domini.
Nutrirci non solo del Corpo di Cristo, che nutre la nostra anima, ma nutrire anche le mani di chi ha bisogno e bussa alla nostra porta per chiederci aiuto: “Dobbiamo farlo in modo concreto, come concreto è il Pane che Gesù ci dà. Serve una vicinanza reale, servono vere e proprie catene di solidarietà. Gesù nell’Eucarestia si fa vicino a noi: non lasciamo solo chi ci sta vicino!” – ha continuato Francesco.
“Facciamo memoria delle necessità, perché senza fare memoria del bene ricevuto, diventiamo estranei a noi stessi, passanti dell’esistenza, e ci sradichiamo dal terreno che ci nutre e ci lasciamo portare via come foglie dal vento.
Riannodiamoci a legami più forti. Dio ci ha lasciato un memoriale, non solo parole, ma un cibo, di cui è difficile dimenticarne il sapore. Un Pane nel quale c’è Lui, Vivo e Vero, con tutto il sapore del suo amore” – ha detto, con forza, il Pontefice.
“La memoria chiusa ci porta a reagire nei confronti degli altri con distacco e arroganza, illudendoci che in questo modo possiamo controllare le situazioni. Si tratta di un inganno: solo l’amore guarisce alla radice la paura e libera dalle chiusure che imprigionano […] Così, oggi, è urgente prendersi cura degli altri e “non lasciare solo chi ci sta vicino” – ha concluso Francesco.
Guardare gli occhi dell’altro, di chi ci tende la mano, con occhi d’amore, come se stessimo guardando gli occhi di Cristo.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: acistampa.com
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