Papa Francesco parla dell’attuale crisi economica e rintraccia nell’esclusiva attenzione al denaro il problema principale.
Sono parole forti quelle che il Santo Padre utilizza per descrivere la situazione economica attuale. Il sistema capitalistico ha generato delle enormi diseguaglianze sociali, arricchendo fino all’assurdo le multinazionali formate da un manipolo di uomini e rendendo sempre più poveri tutti gli altri. Il problema principale di questo modello economico, dice il pontefice, è l’attenzione al solo profitto a discapito del lavoro: “L’economia di oggi uccide”, perché – dice Bergoglio in un’intervista al ‘Sole 24 ore‘ – “La persona non è più al centro, obbedisce solo al denaro, fare soldi diventa l’obiettivo primario e unico”. In questo modo, continua il santo padre, si creano strutture di povertà, scarti e schiavitù.
Papa Francesco: “L’unico modo di fare i soldi è il lavoro”
Il discorso economico del papa è rivolto a smascherare gli effetti negativi che tale sistema vigente ha creato, tra i quali il peggiore è sicuramente l’esclusione. Essere poveri e senza lavoro, infatti, non genera solamente problematiche di vita (mancanza di una casa e di cibo) ma contribuisce a renderti un soggetto poco raccomandabile agli occhi delle altre persone, ti rende “Spazzatura”: “Con l’azione dell’esclusione colpiamo, nella sua stessa radice, i legami di appartenenza alla società a cui apparteniamo, dal momento che in essa non si viene semplicemente relegati negli scantinati dell’esistenza, nelle periferie, non veniamo privati di ogni potere, bensì siamo sbattuti fuori. Chi viene escluso, non è sfruttato ma completamente rifiutato, cioè considerato spazzatura, avanzo, quindi spinto fuori dalla società”. Il motivo di tale comportamento è da riscontrare nel fatto che per il mondo attuale l’unico idolo è il denaro.
Secondo il pontefice esiste un unico modo per cambiare in meglio questa struttura economica ed è quello di tornare a considerare il posto di lavoro come un luogo in cui al centro non c’è il denaro, ma i lavoratori. Gli stessi lavoratori dovrebbero inseguire la dignità che il lavoro gli conferisce e non ambire ad avere del denaro e questo perché è proprio l’attività lavorativa che ci nobilita e non il possedere denaro: “Mi sembra importante osservare che nessuna attività procede casualmente o autonomamente. Dietro ogni attività c’è una persona umana. Essa può rimanere anonima, ma non esiste attività che non abbia origine dall’uomo. L’attuale centralità dell’attività finanziaria rispetto all’economia reale non è casuale: dietro a ciò c’è la scelta di qualcuno che pensa, sbagliando, che i soldi si fanno con i soldi. I soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro. E’ il lavoro che conferisce la dignità all’uomo non il denaro. La disoccupazione che interessa diversi Paesi europei è la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro”.
Luca Scapatello