Papa Francesco ha annunciato che a Greccio, ricorderà a tutti il vero senso del Natale e l’importante ruolo che ha il ricopre il Presepe.
Il Santo Padre è sempre stato molto attento a combattere i malcostumi portati dal capitalismo e dal consumismo e le festività natalizie sono diventate l’emblema di una ristrutturazione atea della natività.
Ci si avvicina a grandi passi al periodo dell’Avvento, una delle fasi principali del calendario liturgico. In questo mese scarso che ci separa dalla celebrazione della nascita di Gesù Cristo per accoglierlo in maniera degna. Sempre più spesso, però, al di fuori della cerchia dei religiosi praticanti, il Natale è vissuto più come una festa atea. Da qui deriva la corsa all’acquisto di addobbi di ogni tipo, di Alberi di Natale e di regali. Affiancare queste cose alla dovuta celebrazione della nascita del salvatore non è sbagliato, il problema è che troppo spesso questi aspetti sovrastano quello religioso.
Gran parte della colpa è delle multinazionali che hanno fatto loro le festività natalizie al fine di ottimizzare le vendite nel periodo. L’evento cardine di questa riscrittura del Natale lo si deve alla Coca Cola, a causa della quale la figura di Babbo Natale ha sostituito nell’immaginario dei bambini quella di Gesù bambino. Si è trattato di una mossa di marketing talmente riuscita che Saint Noel ha universalmente cambiato vestiario per vestire i “colori sociali” dell’azienda in tutto il mondo.
Conscio dell’importanza che ha assunto la sovrastruttura commerciale del Natale, Papa Francesco quest’anno ha deciso di ricordare a tutti qual è l’origine ed il vero significato di questo giorno. Bergoglio ha annunciato che si recherà a Greccio, luogo in cui San Francesco ha costruito il primo Presepe, e dopo aver pregato scriverà una lettera: “Domenica prossima inizierà il tempo liturgico dell’Avvento. Mi recherò a Greccio, per pregare nel posto; per inviare a tutto il popolo credente una lettera per capire il significato del presepio”.
Un gesto simbolicamente importante che ha un valore spirituale ma anche sociale. Riconnettere i cristiani con le proprie radici è infatti il primo passo da compiere per contrastare la crisi religiosa. Di questo avviso è anche Monsignor Pompili, il quale a ‘Adn Kronos’ ha dichiarato: “È una bellissima notizia… che il Papa torni a Greccio. Per di più firmando questa lettera dedicata al valore e al simbolo del presepe; che nell’immaginario collettivo resta la forma più efficace di comunicazione del Vangelo cristiano perché racconta del bimbo avvolto in fasce nella mangiatoia”.
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Luca Scapatello
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