Dio ci ha donato la libertà, ci ha resi liberi attraverso la sua Parola. Papa Francesco ci fa capire cosa significhi essere obbedienti a Dio.
“Essere docili alla Parola di Dio, che è sempre novità”: Papa Francesco inizia, con questa esortazione, la sua meditazione quotidiana.
Papa Francesco: “Essere docili”
Una meditazione particolare quella scelta, oggi, da Papa Francesco: “Essere docili alla Parola di Dio, che è sempre novità. Mi soffermo sul rifiuto da parte di Dio di Saul come re, profezia affidata a Samuele. Il peccato di Saul fu la mancanza di docilità alla Parola di Dio, pensando che la propria interpretazione della stessa fosse più giusta.
È questa la sostanza del peccato contro la docilità: il Signore gli aveva detto di non prendere niente dal popolo che era stato vinto, ma così non avvenne”.
Chi ha peccato contro Dio
“Il peccato della mancanza di docilità sta proprio in quel preferire ciò che io penso e non quello che mi comanda il Signore e che forse non capisco: quando ci si ribella alla volontà del Signore non si è docili, è come se fosse un peccato di divinazione.
Come se, pur dicendo di credere in Dio, si andasse dall’indovina a farsi leggere le mani per sicurezza. Il non obbedire al Signore, la mancanza di docilità è come una divinazione” – ha precisato, con forza, Francesco.
Papa Francesco: “Non possiamo credere in Dio e andare dal mago”
“Quando tu ti ostini davanti alla volontà del Signore sei un idolatra, perché preferisci quello che pensi tu, quell’idolo, alla volontà del Signore. Questa non è la volontà del Signore. La volontà del Signore è chiara, la fa vedere con i comandamenti nella Bibbia e te la fa vedere con lo Spirito Santo dentro il tuo cuore. Ma quando io sono ostinato e trasformo la Parola del Signore in ideologia sono un idolatra, non sono docile. La docilità, l’obbedienza” – ha concluso il Pontefice.
Papa Francesco è stato chiaro: solo Dio ci rendi capaci di conoscere e ci libera da ogni male. Non le altre “divinità”.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: w2.vatican.va
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