Papa Francesco è arrivato, anche, in Madagascar. La seconda tappa del suo Viaggio Pastorale gli ha riservato l’accoglienza di più di un milione di persone.
La Santa Messa al campo diocesano di Soamandrakizay, una delle periferie del Paese, ha commosso notevolmente il Santo Padre.
Papa Francesco accolto con gioia anche in Madagascar: l’isola del continente africano ha aperto le sue braccia al Pontefice durante la Santa Messa celebrata ieri mattina davanti ad un milione di fedeli nel campo diocesano di una delle principali periferie del Paese: “Non chiudiamoci nel nostro piccolo mondo” – ha esortato Francesco.
C’è chi lo ha atteso tutta la notte, chi si è accampato per non perdere il proprio posto, chi non vedeva l’ora anche solo di ascoltare la voce di Francesco: tantissimi i fedeli che lo hanno atteso con gioia. E ieri mattina, l’attesa è finita: il Papa ha celebrato la Messa per tutti loro. Un invito particolare è quello che ha rivolto loro: quello di non chiudersi nel loro piccolo mondo. Non è solo questione di sviluppo, ma è soprattutto necessità di aprirsi al confronto con i fratelli.
“Guardiamoci intorno e vediamo quanti sono privi di tutto: questo, di certo, non fa parte del piano di Dio. L’invito di Gesù, allora, diventa ancora più urgente: non moriamo nelle nostre chiusure, nei nostri orgogli individuali, ma apriamoci allo spirito della fraternità, è così che nasce la vera famiglia di Cristo” – ha detto il Papa.
“Solo alla luce della gioia dell’incontro con il Signore, si capisce l’importanza della propria missione in Cristo. Il Signore ci propone una vita nuova, una vita che trasforma la scandalosa ingiustizia nella quale voi vivete. Se da un lato ci sono i clan, i legami di sangue, una particolare cultura, dall’altra c’è la volontà di consacrare la vita a Dio, che non è cultura dell’esclusione, non è favoritismo o corruzione” – ha continuato Papa Francesco.
“Dio vuole liberare l’uomo dalla sua peggiore schiavitù, ovvero quella di vivere chiuso in se stesso. Chi si lascia tentare da questa cosa, non lascia entrare nella propria vita gli altri fratelli, non si apre agli altri. Quante volte la voce di Dio non è ascoltata, proprio perché molti si chiudono e credono di sentirsi apparentemente sicuri, ma alla fine diventano persone risentite, lamentose e senza vita. Questo non è il desiderio di Dio” – ha detto Francesco.
Un’omelia che punta il dito contro la violenza: “Guai a chi identifica il Regno dei Cieli con i propri interessi personali o con il fascino di qualche ideologia. Non si deve strumentalizzare Dio per giustificare i propri atti di violenza” – ha concluso Papa Francesco.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vaticannews.va
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