Papa Francesco, ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro, lancia un forte ed accorato monito: “La magia non è cristiana”.
“La potenza di Dio irrompe e smaschera chi vuole usare il nome di Gesù per secondi fini”: lo ha detto Papa Francesco in udienza.
Un’udienza, anche oggi, affollata di fedeli in una Piazza San Pietro che si prepara al Natale. Papa Francesco parlando a braccio, dà un avvertimento: “La magia non è cristiana. La potenza di Dio che irrompe ad Efeso smaschera chi vuole usare il nome di Gesù per compiere esorcismi ma senza avere l’autorità spirituale per farlo”.
La catechesi del Santo Padre, anche oggi, pone al centro gli Atti degli Apostoli: “La potenza di Dio rivela la debolezza delle arti magiche, che vengono abbandonate da un gran numero di persone che scelgono Cristo. Un vero capovolgimento per una città, come Efeso, che era un centro famoso per la pratica della magia”.
L’attenzione del Pontefice, oggi, si concentra in particolare su di una domanda: “L’Evangelista Luca sottolinea l’incompatibilità tra la fede in Cristo e la magia. Se scegli Cristo puoi ricorrere al mago? Assolutamente NO! La fede è abbandono fiducioso nelle mani di un Dio affidabile che si fa conoscere non attraverso pratiche occulte ma per rivelazione e con amore gratuito.
Io vi domando: quanti di voi vanno a farsi i tarocchi? Quanti di voi vanno a farsi leggere le carte dagli indovini? Anche oggi, nelle grandi città, i cristiani praticano ancora a queste cose. Per favore, la magia non è cristiana”.
“La diffusione del Vangelo ad Efeso danneggiava il commercio degli argentieri, che fabbricavano le statue della dea Artemide, facendo della pratica religiosa un vero e proprio affare. Su questo io vi chiedo di pensare. Vedendo diminuire quell’attività che fruttava molto denaro, gli argentieri organizzarono una sommossa contro Paolo, e i cristiani vennero accusati di aver messo in crisi la categoria.
Siamo alle battute finali del ministero apostolico di Paolo e Luca ci presenta il suo discorso di addio, una sorta di testamento spirituale. E’ un modo di capire come si congeda l’Apostolo e anche come i presbiteri oggi devono congedarsi, e come tutti i cristiani devono congedarsi” – ha continuato Francesco.
Infine, Papa Francesco si rivolge direttamente ai presbiteri: “Il pastore deve vegliare, il parroco deve vegliare, fare la veglia. I presbiteri devono vegliare, i Vescovi e il Papa devono vegliare, fare la veglia per custodire il gregge e anche fare veglia su se stessi. Esaminare la coscienza e vedere come compie questo dovere del vegliare. I Vescovi devono esser vicinissimi al popolo per custodirlo per difenderlo, non staccati dal popolo”.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: agensir.it
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