Papa Francesco, nella Solennità di San Giuseppe, ci invita a porre l’attenzione sulla figura dell’uomo di fede.
“Giuseppe era un uomo giusto, un uomo di fede”. Papa Francesco ci spiega quanto è importante, per ogni cristiano, la preghiera e l’Adorazione.
Nell’omelia, durante la sua quotidiana Messa dalla Casa “Santa Marta”, Papa Francesco ha voluto porre l’attenzione su San Giuseppe, uomo giusto, uomo di fede: “Giuseppe era un uomo che viveva la fede. La fede, come fondamento della propria vita, come fondamento di ciò che si spera, come garanzia e prova di ciò che non si vede”.
“Giuseppe era giusto non solo perché credeva, ma anche perché viveva la fede in Dio. Lui era un uomo giusto, scelto per educare Gesù che era, sì, un uomo, ma che era anche Dio. Giuseppe è stato scelto ed è entrato nel mistero di Dio. Questa è stata la sua vita” – ha spiegato Francesco.
Giuseppe è stato un uomo capace di parlare ed interloquire con il mistero di Dio, in modo naturale, come un uomo qualunque: questa è stata la santità del Santo che la Chiesa, oggi, celebra. Un uomo che si è completamente affidato a Dio, nonostante i turbamenti iniziali, si è lasciato guidare, sapendo bene che il Signore Dio non tradisce mai.
“Giuseppe è stato capace di entrare nel Mistero di Dio. Ma noi oggi, come Chiesa, siamo capaci di entrare nel Mistero? O abbiamo sempre bisogno di regole? Quando l’intera Chiesa perde la capacità di entrare nel Mistero di Dio, perde la capacità di adorare” – afferma il Pontefice.
Il Mistero di Dio: sembra una frase così difficile. E’ vero: la mente dell’uomo è troppo piccola per comprendere la grandezza di Dio. Ma ognuno di noi deve fare come Giuseppe: la fede è la nostra unica àncora di salvezza.
Affidarci a Dio, adorarlo, perché solo lui ci donerà la vita eterna, solo lui ci farà camminare per giusti sentieri, sempre alla sua luce e alla sua presenza, proprio lì dove il nostro piede non troverà inciampo.
Papa Francesco punta proprio su questo: la preghiera dell’Adorazione. Un momento in cui si è davanti al Santissimo Sacramento da soli, dove Gesù è lì che ci ascolta, ci parla e ci consola da ogni nostra afflizione. “La preghiera di adorazione ci fa entrare nel Mistero di Dio. Chiediamo al Signore la grazia che la Chiesa possa vivere nella concretezza del Mistero.
Se non lo farà, sarà una Chiesa a metà, sarà solo un’associazione pia che va avanti a furia di regole. Entrare nel Mistero di Dio non è sognare, ma adorare e fare oggi quello che, poi, faremo alla presenza di Dio” – ha concluso.
ROSALIA GIGLIANO
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