Il Pontefice parla delle tentazioni del demonio che Gesù dovette affrontare e ci dà un consiglio importante su come comportarci col maligno.
Papa Francesco, durante l’Angelus, ha posto la sua attenzione su un aspetto particolare del Vangelo: Gesù spinto nel deserto dallo Spirito.
Questo è un modo per farci comprendere come la Quaresima sia il periodo nel quale intensificare la preghiera per allontanarci, proprio, dalle tentazioni di satana.
Il brano del Vangelo della prima domenica di Quaresima ci pone davanti l’episodio delle tentazioni di Gesù nel deserto: “Lo Spirito Santo sospinse Gesù nel deserto” – ci descrive, anche, Papa Francesco. Un brano che, come ci spiega il Pontefice, ci indica anche il modo e la strada per vivere in maniera concreta i giorni che conducono alla Pasqua.
Il Santo Padre, durante l’Angelus, pone la sua attenzione sull’aspetto del deserto. È un luogo più volte citato nella Bibbia, è il luogo dove “Dio parla al cuore dell’uomo, e dove sgorga la risposta della preghiera. E’ anche il luogo della prova e della tentazione, dove il Tentatore, approfittando della fragilità e dei bisogni umani, insinua la sua voce menzognera, alternativa a quella di Dio, una voce alternativa che ti fa vedere un’altra strada, la strada dell’inganno. Il Tentatore seduce”.
Papa Francesco ci parla anche della forza e della potenza di Cristo sul demonio: “Dopo la prima fase in cui Gesù dimostra di parlare e agire con la potenza di Dio, sembra che il diavolo abbia la meglio, quando il Figlio di Dio viene rifiutato, abbandonato e, infine, catturato e condannato a morte. Ha vinto il diavolo, sembra.
Sembra che il vincitore sia lui. In realtà, proprio la morte era l’ultimo deserto da attraversare per sconfiggere definitivamente Satana e liberare tutti noi dal suo potere. E così Gesù ha vinto nel deserto della morte per vincere nella Risurrezione”.
Ma dall’altro lato, il Pontefice tende a sottolineare una cosa in particolare: “Nelle tentazioni Gesù non dialoga mai con il diavolo. O lo caccia via, o lo condanna, o fa vedere la sua malizia. Nel deserto sembra ci sia un dialogo perché il diavolo gli fa tre proposte e Gesù risponde. Ma Gesù non risponde con le sue parole, ma con la Parola di Dio.
Lo stesso deve avvenire per tutti noi perché quando si avvicina il Maligno, ci seduce, così come è accaduto con Eva. Se noi entriamo in dialogo con il diavolo saremo sconfitti. Con il diavolo mai si dialoga, non c’è dialogo possibile” – conclude.
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Fonte: vatican news
ROSALIA GIGLIANO
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