Cosa ci dice, oggi, Papa Francesco? Il consiglio del Santo Padre di oggi viene ad illuminare le vite di ognuno di noi. Ascoltiamolo.
La meditazione di Papa Francesco ci invita a porre l’attenzione sul mondo di oggi, un mondo che sta perdendo piano piano la fede.
Papa Francesco, oggi, ci fa porre l’attenzione su di un mondo che sta perdendo la fede: “La paganizzazione, la mondanità, la corruzione portano alla distruzione della persona. Ma il cristiano, chiamato a confrontarsi con le prove del mondo, nelle difficoltà della vita ha un orizzonte di speranza perché è invitato alle nozze dell’Agnello”.
L’esempio delle città di Babilonia e Gerusalemme, verso la fine del mondo: “Innanzitutto Babilonia, simbolo della città mondana, del lusso, dell’autosufficienza, del potere di questo mondo, ricca. Una realtà che sembra gioiosa, eppure sarà distrutta. Lo afferma l’Apocalisse descrivendo un rito di vittoria: “È caduta. È caduta Babilonia, la grande. È caduta”». Ritenendola incapace di essere fedele, il Signore la condanna: «Ha condannato la grande prostituta che corrompeva la terra con la sua prostituzione». Dietro la magnificenza, quindi, si nasconde la corruzione: le feste di Babilonia sembravano feste di gente felice, ma erano feste finte di felicità, erano feste di corruzione”.
“Ma un triste destino è riservato anche all’altra città-simbolo, Gerusalemme. Ne parla il brano evangelico nel quale Gesù — che da buon israelita amava Gerusalemme, ma la vedeva adultera, non fedele alla legge: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina”.
Come possiamo salvarci da ciò? “Ci sono delle tragedie, anche nella nostra vita, ma davanti a queste, guardare l’orizzonte, perché siamo stati redenti e il Signore verrà a salvarci. E questo ci insegna a vivere le prove del mondo non in un patto con la mondanità o con la paganità che ci porta alla distruzione, ma in speranza, distaccandoci da questa seduzione mondana e pagana, e guardando l’orizzonte, sperando Cristo, il Signore”.
Non lasciamoci pervadere dalla corruzione e dalla mondanità, ma rimaniamo nella mitezza e nell’umiltà insegnataci da Gesù.
ROSALIA GIGLIANO
Dall’omelia in Santa Marta – 29/11/2018
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