Si è conclusa con un annuncio a sorpresa l’Udienza Generale di questa mattina in piazza San Pietro. Papa Francesco, infatti, ha annunciato ai fedeli che i prossimi 25 e 26 agosto si recherà a Dublino per partecipare all’evento mondiale dedicato alla famiglia: “In occasione del prossimo Incontro mondiale delle famiglie ho intenzione di recarmi a Dublino dal 25 al 26 agosto di quest’anno” ha detto il pontefice che poi si è premurato di ringraziare tutti gli addetti ai lavori che si occuperanno di organizzare e gestire il viaggio.
Udienza Generale, la fioritura cristiana e la catechesi sull’Eucarestia
Ad inizio udienza, papa Francesco ha ricordato a tutti che a partire da oggi (anche se l’equinozio quest’anno è stato il 20 marzo) siamo ufficialmente entrati nella stagione primaverile: “Oggi è il primo giorno di primavera, buona primavera!”. L’augurio del pontefice serve da spunto per una riflessione più profonda che parte proprio dalle caratteristiche della stagione appena cominciata, ed infatti Bergoglio chiede ai fedeli presenti: “Cosa succede in primavera?”, “Fioriscono gli alberi” si risponde da solo invitando i presenti a rispondere ad una serie di domande: “Un albero o una pianta malati fioriscono bene se sono malati?”, “Un albero, una pianta che non sono annaffiati o con la pioggia o artificialmente possono fiorire bene?”, domande dalla risposta scontata a cui la platea risponde in coro “No”.
Ecco che da queste risposte il papa cerca di trarre un messaggio profondo e dopo il secondo no chiede ancora: “Un po’ più forte… E un albero o una pianta che ha tolto la radici o che non ha radici può fiorire?”. Dopo l’ennesima risposta negativa, il Santo Padre trae la morale: “Ma senza fradici non si può fiorire e questo è un messaggio – ha proseguito -. La vita cristiana dev’essere una vita che deve fiorire nelle opere di carità, nel fare il bene. Ma se tu non hai delle radici non potrai fiorire, e la radice chi è? Gesù!”. Ecco che la metafora ci trasforma in alberi che crescono nella radice di Cristo e che fioriscono coltivati dalla preghiera senza la quale la nostra vita non può fiorire nella cristianità. Per questo, concludendo la metafora, Papa Francesco esprime un secondo augurio: “Vi auguro che questa primavera sia per voi una primavera fiorita”.
In conclusione, prima del grande annuncio finale, il pontefice ha aperto una piccola parentesi sull’Eucarestia, argomento che rappresenta il fulcro della catechesi iniziata dal Santo Padre in questo 2018, prendendo spunto da queste parole di Sant’Ambrogio: “Io che pecco sempre ho sempre bisogno della medicina. Andiamo verso l’altare con fiducia. Ogni volta che facciamo la comunione ci trasformiamo di più in Gesù, l’Eucaristia vivente. Quando ricevi l’Eucaristia diventi il corpo di Cristo”.
Luca Scapatello