“Pellegrino di pace”, “apostolo di speranza”, Papa Francesco, partito dall’aeroporto ugandese di Entebbe, è giunto intorno alle 10 a Bangui, capitale del Centrafrica, terza tappa del suo viaggio in Africa, che lo ha già portato in Kenya e in Uganda. Ad accoglierlo all’aeroporto la sig.ra Catherine Samba-Panza, eletta nel gennaio 2014 presidente di transizione, in attesa delle elezioni previste entro il prossimo dicembre. Insieme al capo di Stato ad interim, le autorità dello Stato, il nunzio ed i vescovi del Paese africano, martoriato da sanguinosi conflitti interni e tensioni sociali, che hanno accompagnato l’intero corso della sua storia, fin dall’indipendenza nel 1960. “Unità, dignità, lavoro”: tre parole cardine per il popolo centrafricano di un “programma mai terminato”, ha sottolineato il Papa, rivolto alle autorità del Paese, alla classe dirigente, al corpo diplomatico, ai delegati di organismi internazionali e ai vescovi, incontrati nel Palazzo presidenziale, a Bangui. Il servizio di Roberta Gisotti
Il benvenuto di un’immensa folla all’aeroporto, con una bimba che ha offerto dei fiori a Francesco, sbarcato in un Paese poverissimo, grande il doppio dell’Italia, con una popolazione poco sotto i 5 milioni – oltre il 40 per cento analfabeta – che è stata dilaniata da una guerra intestina, con derive interreligiose tra cristiani e musulmani, e che ora “nonostante le difficoltà, s’incammina gradualmente alla normalizzazione della sua vita socio-politica”, ha ricordato il Papa, felice di essere lì, accompagnato dall’entusiasmo della gente lungo le strade percorse in auto verso il Palazzo presidenziale.
« Unité, dignité, travail ! Trois mots lourds de sens… »
“Unità, dignità, lavoro! Tre parole cariche di significato, ognuna delle quali rappresenta tanto un cantiere quanto un programma mai terminato, un impegno da mettere costantemente all’opera”, soprattutto da parte delle autorità pubbliche che per prime “dovrebbero incarnare con coerenza nella loro vita” questi valori.
Anzitutto l’unità:
“Elle est à vivre et à construire à partir de la merveilleuse diversité …”
Partire dalla “meravigliosa diversità del mondo”, evitando “la paura dell’altro”, di ciò che “non è familiare”, “non appartiene al nostro gruppo etnico”, “alle nostre scelte politiche” o “alla nostra confessione religiosa”.
“L’unité dans la diversité, c’est un défi constant, qui..”
“L’unità nella diversità è una sfida costante, che richiede la creatività, la generosità, l’abnegazione e il rispetto per gli altri”. “””
Poi la dignità:
“C’est justement cette valeur morale synonyme d’honnêteté, de loyauté.. “
Un “valore morale, sinonimo di onestà, di lealtà, di grazia e di onore, che caratterizza gli uomini e le donne consapevoli dei loro diritti come dei loro doveri e che li porta al rispetto reciproco”.
Da qui il richiamo di Francesco. Chi conduce una vita dignitosa, invece di preoccuparsi dei suoi privilegi, deve aiutare i più poveri a sviluppare il “loro potenziale umano, culturale, economico e sociale”.
“Par conséquent, l’accès à l’éducation et aux soins, la lutte contre…”
Garantire a tutti “istruzione e assistenza sanitaria”, “un’abitazione decente” e lottare “contro la malnutrizione” “dovrebbe essere al primo posto di uno sviluppo attento alla dignità umana”.
Infine il lavoro. Ha incoraggiato il Papa i centrafricani a migliorare la loro “splendida terra, sfruttando saggiamente” le “abbondanti risorse”, di un Paese ritenuto “uno dei due polmoni dell’umanità” per “la sua eccezionale ricchezza di biodiversità”.
“…je voudrais particulièrement attirer l’attention de chacun, citoyens,…”
Riferendosi l’Enciclica Laudato sì, Francesco ha richiamato la responsabilità di tutti, cittadini, autorità, partner internazionale e multinazionali “nelle scelte e nei progetti di sviluppo, che in un modo o nell’altro influenzano l’intero Pianeta”.
Il Papa ha rammentato quindi l’impegno della Chiesa in Centrafrica per affermare i valori di unità, dignità e lavoro, non dubitando – ha detto – che “le autorità attuali e future si adopereranno costantemente” per garantirle “condizioni favorevoli al compimento della sua missione spirituale”.
Ha poi incoraggiato gli sforzi della comunità internazionale.
“…aide le pays à progresser notamment dans la réconciliation,.. “
Perché aiuti il Paese a progredire “soprattutto nella riconciliazione, nel disarmo, nel consolidamento della pace, nell’assistenza sanitaria e nella cultura di una sana amministrazione a tutti i livelli”.
“Puisse le peuple centrafricain, ainsi que ses dirigeants…… “
“Possa il popolo centrafricano, come anche i suoi dirigenti e tutti i suoi partner, apprezzare il vero valore di questi benefici, lavorando incessantemente per l’unità, la dignità umana e la pace fondata sulla giustizia!”
fonte: archivio radio vaticana