Come Papa Francesco prega ogni giorno? Chiede semplicità, umiltà, attenzione, comprensione e silenzio
Papa Francesco: il suo personale modo di pregare quotidianamente.
Come prega il Papa?
Papa Francesco ha un modo tutto suo e molto semplice di pregare: ha inventato una sorta di piccolo rosario portatile con un qualcosa che abbiamo tutti noi: le nostre mani. Ebbene si: ad ogni dito corrisponde una preghiera, ad ogni preghiera corrisponde una qualità che tutti i cristiani dovrebbero avere.
Semplicità, umiltà, attenzione, comprensione e silenzio: sono le 5 qualità che corrispondono alle preghiere del Santo Padre. Ma come è possibile ciò? “E’ vero, pochi ci credono. Eppure questa è la grande soluzione in una piccola dimensione. Dobbiamo pregare in maniera forte e queste 5 piccole ed umili preghiere sono quelle più gradite a Gesù” – ha spiegato Francesco.
Ogni preghiera deve essere fatta con amore e con convinzione: “La preghiera deve essere coinvolgente, deve attivare a coinvolgere tutti. Deve essere fatta con coraggio, perché solo se si lotta e si chiede aiuto a Dio si può ottenere un miracolo. E questa è la più alta, ma anche la più semplice, forma di preghiera” – ha spiegato il Santo Padre.
La preghiera delle 5 dita
Da quando era Arcivescovo di Buenos Aires, Bergoglio ha sempre spiegato ai fedeli queste sue 5 preghiere: “Il pollice è il dito più vicino a noi: ci indice a pregare per le persone a noi più vicine, per i nostri cari, per gli amici. Ma è anche il dito più grande, per questo è anche il dito della preghiera di lode a Dio. Poi vi è l’indice: il dito che insegna, quello che ci indica la strada, il cammino da seguire.
Ringraziamo e preghiamo per tutti gli insegnanti, per i medici, per i sacerdoti e per tutti quelli che nella vita ci insegnano qualcosa. Poi il medio: è il dito che ricorda chi ci governa, coloro ai quali Dio ha affidato le sorti delle nazioni. Preghiamo per loro, affinché seguano sempre gli insegnamenti di Gesù nel loro dovere e nel loro lavoro.
Poi vi è l’anulare: è il dito delle promesse, e il dito che ci serve per pregare Dio, perché protegga le persone che più amiamo, ma anche per ricordarci di pregare per le persone più deboli. Poi il dito mignolo: il dito più piccolo, il dito dei bambini. Preghiamo per i più piccoli, ma anche per far sì che noi ci ricordiamo di essere tali davanti a Dio e di non cadere in superbia” – conclude Papa Francesco.
Un insegnamento semplice e concreto, come altri che sempre ci da il Santo Padre, da prendere alla lettera.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: liturgicus.com
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