Il Papa questa mattina, durante l’udienza generale del mercoledì, è ritornato a parlare dell’aborto e del necessario risveglio di coscienza dei legislatori.
Il Papa ha evidenziato che quella che stiamo vivendo è una crisi oltre che sanitaria, di tipo sociale, politica ed economica.
Ma anche dei valori, in primis del valore della vita umana, che oggi l’avanzata di una cultura mortifera sta mettendo sempre più a rischio.
Durante l’udienza di oggi, Mercoledì 23 settembre, che si è tenuta nel cortile nel Cortile di San Damaso. Erano presenti circa 500 persone, che hanno ascoltato, sotto la pioggia, l’intervento del Santo Padre. Ancora una volta ha sottolineato il valore inviolabile della vita umana.
“Per uscire migliori da una crisi come quella attuale, che è una crisi sanitaria e al tempo stesso sociale, politica ed economica, ognuno di noi è chiamato ad assumersi la sua parte di responsabilità, cioè condividere le responsabilità (..)”.
“Dobbiamo rispondere non solo come persone singole, ma anche a partire dal nostro gruppo di appartenenza, dal ruolo che abbiamo nella società, dai nostri principi e, se siamo credenti, dalla fede in Dio”, la rotta indicata da Francesco, che subito dopo ha denunciato:“Spesso, però, molte persone non possono partecipare alla ricostruzione del bene comune perché sono emarginate, sono escluse, sono ignorate; certi gruppi sociali non riescono a contribuirvi perché soffocati economicamente o politicamente.
In alcune società, tante persone non sono libere di esprimere la propria fede e i propri valori, le proprie idee: se le esprimono con libertà, vanno in carcere. Altrove, specialmente nel mondo occidentale, molti auto-reprimono le proprie convinzioni etiche o religiose. Ma così non si può uscire dalla crisi, o comunque non si può uscirne migliori, usciremo in peggio”.
Il monito del Papa, secondo il quale “affinché tutti possiamo partecipare alla cura e alla rigenerazione dei nostri popoli, è giusto che ognuno abbia le risorse adeguate per farlo”.
E poi Papa Francesco al momento dei saluti dei fedeli polacchi al termine dell’udienza ha aggiunto: “Tra poco benedirò una campana che si chiama ‘La Voce dei non Nati’, commissionata dalla Fondazione ‘Sì alla Vita’.
Essa accompagnerà gli eventi volti a ricordare il valore della vita umana dal concepimento alla morte naturale. La sua voce risvegli le coscienze dei legislatori e di tutti gli uomini di buona volontà in Polonia e nel mondo”.
Simona Amabene
Fonte: www.avvenire.it
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