Papa Francesco ha ricevuto in vaticano il Metropolita delle terre ceche e della Slovacchia Ratislav. Si è trattato di un incontro significativo, poiché è la prima volta che l’arcivescovo di Prešov, fa visita alla Santa Sede da quando è stato eletto nel 2014. L’importanza dell’incontro è data anche dal fato che Ratislav è erede della tradizione ortodossa bizantina derivante dall’opera di evangelizzazione apportata dai Santi Cirillo e Metodio in epoca romana. Il che rende questo incontro, spiega il pontefice, un passo avanti nel rafforzare il rapporto tra le due confessioni religiose di matrice cristiana e un buon esempio di conciliazione utile a “Raggiungere la piena unita, verso la quale camminiamo”.
Papa Francesco: “Lavoriamo insieme per rinnovare l’esempio di Cirillo e Metodio”
Nel discorso di accoglienza all’eminente ospite, papa Francesco ricorda la grandezza dei santi Cirillo e Metodio i quali hanno riportato le spoglie di San Clemente all’imperatore Adriano, morto nel periodo delle persecuzioni cristiane sotto il governo dell’imperatore Traiano. Il Santo Padre sottolinea quindi come: “Il gesto di Cirillo e Metodio ci ricorda che noi cristiani abbiamo insieme ereditato un immenso patrimonio comune di santità”, evidenziando con queste parole l’esigenza di condivisione tra i cristiani.
La condivisione e l’unità sono aspetti fondamentali da raggiungere per combattere le difficoltà insieme: “Le sofferenze di molti fratelli e sorelle perseguitati a causa del Vangelo sono un richiamo urgente, che ci interpella a ricercare una maggiore unità”. Quindi tornando a Cirillo e Metodio, il pontefice ha spiegato che la loro determinazione nel diffondere il vangelo in una cultura avversa deve fungere da esempio per le future generazioni di cristiani, poiché l’unità non è sinonimo di uniformità ma di accoglienza del diverso: “Unità non significa uniformità, ma riconciliazione delle diversità nello Spirito Santo. Possa la testimonianza dei santi Cirillo e Metodio accompagnarci, lungo il cammino verso la piena unità, stimolandoci a vivere questa diversità nella comunione e a non scoraggiarci mai nel nostro percorso, che siamo chiamati a compiere per volontà del Signore e con gioia”.
Luca Scapatello