La Pentecoste trascorsa a Malta: ecco il motivo per cui Papa Francesco ha deciso di viaggiare verso l’isola del Mediterraneo.
Papa Francesco a Malta in segno di accoglienza, in un luogo che, sin dalle origini del Cristianesimo, accolse anche San Paolo.
Non è un caso che il Santo Padre abbia scelto Malta come tappa per un viaggio apostolico e, soprattutto, nella giornata di Pentecoste. La discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli Apostoli nel Cenacolo è stato il segno dell’avvio della predicazione per tutti gli Apostoli, il segno che il Cristianesimo, di lì a poco, si sarebbe diffuso in tutto il mondo.
Ogni Apostolo avrebbe scelto un luogo diverso, ognuno di loro sarebbe andato ad annunciare la Parola di Gesù in differenti Nazioni…fino anche ad arrivare a Roma, passando per Malta, come accadde a San Paolo.
E’ proprio questo uno dei motivi della visita di Francesco a Gozo il 31 maggio. Una visita all’insegna di San Paolo, protagonista delle ultime sue catechesi, ma soprattutto come monito all’accoglienza e alla fraternità fra Nazioni.
Un comunicato della Sala Stampa ha annunciato anche il logo della visita: “Delle mani che si indirizzano verso la Croce, provenienti da una nave in balìa delle onde. Le mani rappresentano un segno di accoglienza del cristiano verso il prossimo e l’assistenza a coloro che sono in difficoltà, abbandonati al loro destino”.
La barca, il mare, il naufragio: sono elementi che, ancora oggi, la cronaca ci racconta. Quanti naufragi di migranti nel Mediterraneo. Lo stesso Bergoglio scelse, come sua prima uscita Pontificale, a pochi mesi dalla sua elezione, proprio Lampedusa per rendere omaggio ai tanti morti nel Mediterraneo, vittime di un viaggio di speranza verso una vita migliore che, però, tale non si è rivelato.
Anche la predicazione di San Paolo subì un naufragio, come è raccontato negli Atti degli Apostoli (27, 27 – 30): “Come giunse la quattordicesima notte da quando andavamo alla deriva nell’Adriatico, verso mezzanotte i marinai ebbero l’impressione che una qualche terra si avvicinava […]Ma, poiché i marinai cercavano di fuggire dalla nave e stavano calando la scialuppa in mare, col pretesto di gettare le ancore da prua, Paolo disse al centurione e ai soldati: «Se costoro non rimangono sulla nave, voi non potrete mettervi in salvo”.
Su queste brano e sul tema del naufragio di Paolo, Papa Francesco ha incentrato la sua attenzione durante la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani: da lì, poi, la scelta di essere a Malta proprio nel giorno dell’inizio della predicazione di tutti gli Apostoli: “Paolo approda a Malta dopo un viaggio lungo e travagliato. Le peripezie subite dall’Apostolo non hanno devitalizzato la Parola, ma l’hanno potenziata.
Il viaggio di Paolo, che è stato un tutt’uno con quello del Vangelo, è la prova che le rotte degli uomini, se vissute nella fede, possono diventare spazio di transito della salvezza di Dio attraverso la Parola della fede” – aveva commentato il Pontefice nell’ultima catechesi sull’Apostolo.
Questo a Malta sarà il primo viaggio internazionale di Papa Francesco per questo 2020. Non dobbiamo aver paura di annunciare Cristo al mondo, come e sull’esempio di ogni Apostolo. E questo, il Santo Padre, ce lo sta apertamente dimostrando.
ROSALIA GIGLIANO
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