Papa Francesco si reca, personalmente, a pregare a Santa Maria Maggiore per la fine della pandemia.
La preghiera alla Vergine ma, anche, una tappa nella chiesa di San Marcello. Lì, Papa Francesco, ha pregato davanti al Crocifisso che fermò la peste.
Un momento insolito in una Roma deserta. Papa Francesco esce dal Vaticano e, come in un vero e proprio pellegrinaggio, si reca a Santa Maria Maggiore a pregare. Tutto in forma strettamente privata.
In pieno pomeriggio, in una città chiusa nella sua quarantena, il Santo Padre si è recato dalla Vergine “Salus Populi Romani”, alla quale è profondamente devoto. Lì si è fermato in preghiera, portando alla Madonna anche un mazzo di fiori.
La devozione di Francesco per Maria è nota: prima e dopo un Viaggio Apostolico, in momenti di estrema difficoltà per se stesso, per la Chiesa, per il mondo intero, lui è sempre lì a pregare affinchè la Madonna interceda per ogni nostra difficoltà.
Ma il pellegrinaggio del Santo Padre non finisce qui. A piedi, percorrendo un tratto di Via Del Corso, Papa Francesco si è recato nella Chiesa di San Marcello, a pregare davanti al Crocifisso che, nel 1522, liberò Roma dalla peste.
Un Crocifisso ligneo risalente al XV secolo, che sopravvisse a un incendio e salvò la città dalla peste. La tradizione ci racconta di vari episodi che hanno visto quest’immagine intercedere per il popolo di Roma. La prima nel 1519, quando un incendio distrusse l’intera chiesa dove si trovava (quella di San Marcello appunto), ma il crocifisso rimase intatto, con accanto una lampada ad olio che ardeva ancora.
O anche, del periodo della grande peste, che colpì Roma nel 1522. Il crocifisso venne portato in processione, per 16 giorni, per le strade di Roma sino alla Basilica di San Pietro. Al termine di questo pellegrinaggio, la peste cessò.
“Con la sua preghiera, il Santo Padre ha invocato la fine della pandemia che colpisce l’Italia e il mondo, implorato la guarigione per i tanti malati, ricordato le tante vittime di questi giorni, e chiesto che i loro familiari e amici trovino consolazione e conforto. La sua intenzione si è rivolta anche agli operatori sanitari, ai medici, agli infermieri, e a quanti in questi giorni, con il loro lavoro, garantiscono il funzionamento della società” – ha dichiarato il Direttore della Sala Stampa Vaticana, Bruni.
ROSALIA GIGLIANO
Video: vaticannews
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