PAPA FRANCESCO DA SPAZIO ALL’INTERVENTO DELLE DONNE IN VATICANO
All’interno del Pontificio Consiglio alla Cultura, esiste una Consulta femminile, organismo permanente alla Santa Sede.
Nacque del 2014, quando si decise di dedicare l’Assemblea plenaria dell’anno successivo a “Le culture femminili”. In quell’occasione alcune donne contribuirono enormemente ai lavori in preparazione degli eventi. Gli argomenti trattati furono: “Tra uguaglianza e differenza, alla ricerca di un equilibrio”; “La generatività come codice simbolico”; “Il corpo femminile tra cultura e biologia”; “Le donne e la religione”.
Tutto si concluse in un’udienza con Papa Francesco e fu talmente apprezzato, sia per i temi trattati che per le modalità utilizzate nell’esplicarli, che il cardinale Ravasi, propose di far divenire la Consulta femminile permanente. Così fu e ora la Consulta si riunisce tre volte all’anno e progetta interventi su attività di ogni genere, come l’intelligenza artificiale, le neuroscienze, lo sport, l’antropologia umana.
Non è un incontro tra donne, per parlare di donne, ma porta, in un mondo maschile (come quello clericale anche) un punto di vista femminile, sulla società odierna, sensibilizzando anche gli uomini su argomentazioni svariate, altrimenti poco trattate o approfondite.
I membri della Consulta femminile sono 37, tra ambasciatrici, imprenditrici, suore, sportive, attrici, medici, accademiche, dirigenti dello Stato.
Ecco i nomi: la teologa iraniana Shahrazad Houshmand; Mariella Enoc, presidente del Cda del Bambin Gesù; la storica e giornalista Lucetta Scaraffia; Ida Del Grosso, direttore reggente della Casa Circondariale femminile di Rebibbia; Siria Fatucci, responsabile della Memoria della Shoah e Giornata della Cultura dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane; Monica Jimenez, ambasciatrice del Cile a Tel Aviv; Consuelo Corradi, pro-Rettore alla ricerca e ai rapporti internazionali dell’Università Lumsa di Roma; la scrittrice e psicoterapeuta Maria Rita Parsi; l’atleta Fiona May; l’attrice Nancy Brilli; le giornaliste Paola Pica, Yasemin Taksin (Turchia), Elisabetta Soglio, Roberta Gisotti, Caterina Doglio, Marta Cagnola; la presidente della Rai Monica Maggioni; l’imprenditrice Lavinia Biagiotti; il rettore dell’Antonianum suor Mary Melone; la resposabile per l’arte contemporanea dei Musei Vaticani Micol Forti; le diplomatiche Emma Madigan (Irlanda) e Monica Jimenez (Cile); le docenti Donna Orsuto, Maria Bruna Romito, Renata Salvarani, Chiara Palazzini, Daniela Ropelato, Amelia Uelmen (Usa), Laura Bastianelli, suor Marcella Farina; l’economista Eva Gullo; le specialiste mediche Elena Giacchi e Marzia Salgarello; le operatrici e studiose Maria Giovanna Ruggieri, Giorgia Abeltino, Stefania Brancaccio, Giovanna Boda; la deputata Maria Chiara Gadda.
In occasione dell’8 Marzo del 2017, la Consulta ha deciso di intervenire su quattro temi: “Andare incontro ai giovani, al loro peculiare linguaggio, alla loro esperienza, forza e fragilità”; “Superare le disparità di accesso al lavoro e di remunerazione, che ancora esistono persino nei paesi dove le ragazze hanno tassi di istruzione più elevati dei maschi”; “Sostenere la presenza positiva delle donne nelle religioni”; “Gettare un ponte verso le culture maschili”.
La Consulta femminile è un segno importante per tutte le donne, la sicurezza di avere porta voci in grado di mostrare al mondo, laddove ancora non lo si supponesse, il nostro naturale istinto alla pace e all’amore materno, all’accoglienza generosa, come Maria insegna.