La parabola dei Talenti: come noi ascoltiamo e meditiamo la Parola di Dio? Papa Francesco ci invita a porre attenzione.
I talenti: il patrimonio che ci ha affidato Gesù. Come lo custodiamo? Papa Francesco ci insegna a meditare bene le parole di Cristo.
Papa Francesco: “La parabola dei talenti”
Papa Francesco, nella sua meditazione quotidiana, parte dalla parabola dei talenti: “Un uomo che, prima di partire per un viaggio, convoca i servitori e affida loro il suo patrimonio in talenti, monete antiche di grandissimo valore. Quel padrone affida al primo servitore cinque talenti, al secondo due, al terzo uno. Durante l’assenza del padrone, i tre servitori devono far fruttare questo patrimonio.
Il primo e il secondo servitore raddoppiano ciascuno il capitale di partenza; il terzo, invece, per paura di perdere tutto, seppellisce il talento ricevuto in una buca. Al ritorno del padrone, i primi due ricevono la lode e la ricompensa, mentre il terzo, che restituisce soltanto la moneta ricevuta, viene rimproverato e punito”.
I talenti che Gesù ci ha donato
Ma cosa sono questi talenti? “L’uomo della parabola rappresenta Gesù, i servitori siamo noi e i talenti sono il patrimonio che il Signore affida a noi. Qual è il patrimonio? La sua Parola, l’Eucaristia, la fede nel Padre celeste, il suo perdono… insomma, tante cose, i suoi beni più preziosi. Questo è il patrimonio che Lui ci affida. Non solo da custodire, ma da far crescere!” – ha detto Francesco.
Papa Francesco: “Come usare i nostri talenti”
“Tutti i beni che noi abbiamo ricevuto sono per darli agli altri, e così crescono. È come se ci dicesse: “Eccoti la mia misericordia, la mia tenerezza, il mio perdono: prendili e fanne largo uso”. E noi che cosa ne abbiamo fatto? Chi abbiamo “contagiato” con la nostra fede? Quante persone abbiamo incoraggiato con la nostra speranza? Quanto amore abbiamo condiviso col nostro prossimo? Sono domande che ci farà bene farci.
Qualunque ambiente, anche il più lontano e impraticabile, può diventare luogo dove far fruttificare i talenti. Non ci sono situazioni o luoghi preclusi alla presenza e alla testimonianza cristiana. La testimonianza che Gesù ci chiede non è chiusa, è aperta, dipende da noi” – ha concluso il Pontefice.
I talenti che il Signore ci ha donato: non perdiamoli, ma sfruttiamoli. Doniamoci agli altri, doniamo il nostro tempo, il nostro valore, il nostro amore. Saremo ricompensati.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: w2.vatican.va
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