Cosa ci dice, oggi, Papa Francesco? Il consiglio del Santo Padre di oggi viene ad illuminare le vite di ognuno di noi. Ascoltiamolo.
La meditazione di Papa Francesco ci invita a guardare il vero significato della parola MISSIONARIO. Cosa vuol dire andare ad annunciare Cristo?
Papa Francesco analizza tre parole grazie alle quali, ogni cristiano, comprenda il significato della parola MISSIONE: “Tre parole: un sostantivo, un verbo e un aggettivo. Il sostantivo è il monte. Un verbo accompagna il sostantivo monte: salire. Una terza parola risuona oggi come la più forte: è l’aggettivo tutti”.
“Il monte: ne parla Isaia, profetizzando di un monte del Signore, alto sopra i colli, a cui affluiranno tutte le genti. Il monte ritorna nel Vangelo, dato che Gesù, dopo la sua risurrezione, indica ai discepoli come luogo di ritrovo un monte della Galilea, proprio quella Galilea popolata da molte genti diverse, la Galilea delle genti. Sembra, insomma, che il monte sia il luogo dove Dio ami dare appuntamento all’umanità intera. È il luogo dell’incontro con noi, come mostra la Bibbia dal Sinai al Carmelo fino a Gesù, che proclamò le Beatitudini sulla montagna, si trasfigurò sul monte Tabor, diede la vita sul Calvario e ascese al cielo dal Monte degli Ulivi. Il monte, luogo dei grandi incontri tra Dio e l’uomo, è anche il posto dove Gesù trascorse ore e ore in preghiera, a unire terra e Cielo, noi suoi fratelli al Padre”.
“Salire. Isaia ci esorta: «Venite, saliamo sul monte del Signore». Non siamo nati per stare a terra, per accontentarci di cose piatte, siamo nati per raggiungere le altezze, per incontrare Dio e i fratelli. Ma per questo bisogna salire: bisogna lasciare una vita orizzontale, lottare contro la forza di gravità dell’egoismo, compiere un esodo dal proprio io. Salire, perciò, costa fatica, ma è l’unico modo per vedere tutto meglio, come quando si va in montagna e solo in cima si scorge il panorama più bello e si capisce che non lo si poteva conquistare se non per quel sentiero sempre in salita”.
“Tutti. Il Signore è ostinato nel ripetere questo tutti. Sa che noi siamo testardi nel ripetere “mio” e “nostro”: le mie cose, la nostra gente, la nostra comunità…, e Lui non si stanca di ripetere: “tutti”. Tutti, perché nessuno è escluso dal suo cuore, dalla sua salvezza; tutti, perché il nostro cuore vada oltre le dogane umane, oltre i particolarismi fondati sugli egoismi che non piacciono a Dio. Tutti, perché ciascuno è un tesoro prezioso e il senso della vita è donare agli altri questo tesoro. Ecco la missione: salire sul monte a pregare per tutti e scendere dal monte per farsi dono a tutti”.
Tre semplici parole per annunciare il Vangelo anche nelle parti più disparate del mondo, come una vera e propria missione.
ROSALIA GIGLIANO
Dall’omelia per la Santa Messa della Giornata Mondiale Missionaria – 20/10/2019
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