“Assidui e concordi nella preghiera, insieme con Maria”, questo è il tema del Santo Rosario con Papa Francesco, davanti alla “grotta di Lourdes”.
L’appuntamento di preghiera di Sabato 30 Maggio alle ore 17.30, si è svolto davanti alla grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani. E in comunione con i principali 40 Santuari dei cinque continenti. In particolare: Aparecida in Brasile e Lujàn in Argentina, i santuari dalla Corea a Fatima, da Lourdes a Częstochowa, a Nostra Signora di Banneux. E poi i santuari italiani di Loreto, di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, di Pompei e ancora tanti altri. Insomma tutti uniti nella sfida contro il Coronavirus.
Un dettaglio della grotta
La cosa interessante, di cui non molti sono a conoscenza, è che la grotta dei Giardini vaticani, davanti alla quale Papa Francesco ha sostato nella preghiera, è una riproduzione fedele della grotta di Lourdes. E l’altare che si trova lì nella grotta, era il primo originario altare che si trovava un tempo alla grotta di Lourdes.
Fu donato al pontefice dal vescovo di Lourdes mons.Théas nel 1960 e quì ricostruito. L’altare è decorato da placche d’argento raffiguranti al centro la Vergine Maria, a sinistra Bernadette in ginocchio con un cero in mano, a destra un angelo genuflesso e in atteggiamento reverenziale; una mensola e una colonnina lo incorniciano sui lati.
Papa Francesco: uniti per invocare l’aiuto della Vergine Maria
Alla recita del Santo Rosario hanno partecipato, i “rappresentanti” delle categorie più colpite dal contagio e anche quelle più attive nel servizio per il bene della comunità, in questo momento difficile. Si sono alternati nella preghiera, un medico e una infermiera, in rappresentanza come sappiamo di tutti i medici e di tutto il personale sanitario che in questi mesi hanno lavorato senza risparmiarsi e a rischio della loro vita.
Poi un farmacista, un sacerdote cappellano all’ospedale Spallanzani di Roma, che è l’ospedale della capitale per le malattie infettive. E delle persone consacrate che sono state anche loro infettate e sono guarite. E ancora in modo particolare anche la Protezione Civile a rappresentare tutti quanti hanno dato testimonianza di volontariato, e un giornalista.
E poi una famiglia, a cui è nato un bambino, Jacopo, di appena un mese, durante questo periodo drammatico. “Jacopo è colui che dà speranza, è colui che fa capire che la vita continua e andrà sempre avanti, perché l’uomo è fatto per la vita, è fatto per vivere” afferma Mons. Fisichella, presidente del Consiglio Pontificio per la Nuova Evangelizzazione che ha organizzato questa preghiera.
Il saluto finale di Papa Francesco in lingua spagnola
Al termine della preghiera, Papa Francesco, ha ricordato i santuari dell’America Latina in collegamento col Rosario, in particolare il santuario della Madonna di Guadalupe, e ha voluto mandare loro il suo saluto in lingua spagnola.
Simona Amabene
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