Al termine dell’udienza generale il Papa ha ricordato che oggi inizia la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il servizio di Sergio Centofanti:
Il motto di questa settimana di preghiera, “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”, “è per noi una sfida” afferma Papa Francesco:
“Preghiamo il Signore affinché tutte le Comunità cristiane, conoscendo meglio la propria storia, teologia e diritto si aprano sempre di più alla riconciliazione. Ci pervada lo Spirito di benevolenza e comprensione, come anche la voglia di collaborare”.
Il Papa ricorda “con commozione” la preghiera ecumenica a Lund, in Svezia, il 31 ottobre scorso, in occasione della commemorazione con i Luterani del 500.mo anniversario dell’inizio della Riforma:
“Nello spirito di quella commemorazione comune della Riforma, noi guardiamo più a ciò che ci unisce che a ciò che ci divide, e continuiamo il cammino insieme per approfondire la nostra comunione e darle una forma sempre più visibile. In Europa questa comune fede in Cristo è come un filo verde di speranza: apparteniamo gli uni agli altri. Comunione, riconciliazione e unità sono possibili. Come cristiani, abbiamo la responsabilità di questo messaggio e dobbiamo testimoniarlo con la nostra vita. Dio benedica questa volontà di unione e custodisca tutte le persone che camminano sulla strada dell’unità”.
Saluta quindi una delegazione dell’Itinerario Europeo Ecumenico e parla dei frutti di tanti decenni di dialogo. “Il Vangelo di Cristo – spiega – è al centro della nostra vita e unisce persone che parlano lingue diverse, abitano in Paesi diversi e vivono la fede in comunità diverse”:
“Il movimento ecumenico va fruttificando, con la grazia di Dio. Il Padre celeste continui a riversare le sue benedizioni sulle orme di tutti i suoi figli. Sorelle e fratelli carissimi, servite la causa dell’unità e della pace!”.
Poi saluta i giovani, i malati e i nuovi sposi:
“Cari giovani, pregate affinché tutti i cristiani tornino ad essere un’unica famiglia; cari ammalati, offrite le vostre sofferenze per la causa dell’unità della Chiesa; e voi, cari sposi novelli, fate esperienza dell’amore gratuito come è quello di Dio per l’umanità”.
Infine, allarga il discorso al dialogo interreligioso salutando i bambini e i giovani della Bosnia ed Erzegovina, insieme con le famiglie che li stanno ospitando in Sicilia:
“Cari ragazzi, trascorrendo il tempo insieme come fratelli e sorelle nelle famiglie che vi ospitano, avete l’opportunità di crescere in un clima di speranza. Solo così, voi giovani cattolici, ortodossi e musulmani, potrete salvare la speranza per vivere in un mondo più fraterno, giusto e pacifico, più sincero e più a misura d’uomo. Rimanete sempre saldi nella fede e pregate per la pace e l’unità del vostro Paese e del mondo intero. Ringrazio di cuore le famiglie ospitanti per l’esempio di amore e di solidarietà cristiana: gli orfani vanno sempre difesi, protetti e accolti con amore”.
fonte: radiovaticana
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