Papa Francesco: se il vescovo non prega, il popolo di Dio soffre

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Compito del vescovo è quello di pregare e annunciare la Risurrezione di Gesù; se il vescovo non prega e non annuncia il Vangelo ma si occupa di altre cose, il popolo di Dio ne soffre: è quanto ha affermato il Papa nella Messa del mattino a Casa Santa Marta. Il servizio di Sergio Centofanti:

Il Vangelo del giorno (Mc 3, 13-19) racconta la scelta dei Dodici Apostoli da parte di Gesù: li sceglie “perché stiano con Lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni”. I Dodici – afferma Papa Francesco – “sono i primi vescovi”. Dopo la morte di Giuda viene eletto Mattia: è “la prima ordinazione episcopale della Chiesa”. “I vescovi sono colonne della Chiesa”, chiamati ad essere testimoni della Risurrezione di Gesù:

“Noi vescovi abbiamo questa responsabilità di essere testimoni: testimoni che il Signore Gesù è vivo, che il Signore Gesù è risorto, che il Signore Gesù cammina con noi, che il Signore Gesù ci salva, che il Signore Gesù ha dato la sua vita per noi, che il Signore Gesù è la nostra speranza, che il Signore Gesù ci accoglie sempre e ci perdona. La testimonianza. La nostra vita dev’essere questo: una testimonianza. Una vera testimonianza della Resurrezione di Cristo”.

I vescovi – ha proseguito il Papa – hanno due compiti:

“Il primo compito del vescovo è stare con Gesù nella preghiera. Il primo compito del vescovo non è fare piani pastorali … no, no! Pregare: questo è il primo compito. Il secondo compito è essere testimone, cioè predicare. Predicare la salvezza che il Signore Gesù ci ha portato. Due compiti non facili, ma sono propriamente questi due compiti che fanno forti le colonne della Chiesa. Se queste colonne si indeboliscono perché il vescovo non prega o prega poco, si dimentica di pregare; o perché il vescovo non annuncia il Vangelo, si occupa di altre cose, la Chiesa anche si indebolisce; soffre. Il popolo di Dio soffre. Perché le colonne sono deboli”.

“La Chiesa senza vescovo non può andare” – conclude il Papa – per questo “la preghiera di tutti noi per i nostri vescovi è un obbligo, ma un obbligo d’amore, un obbligo dei figli nei confronti del Padre, un obbligo di fratelli, perché la famiglia rimanga unita nella confessione di Gesù Cristo, vivo e risorto”:

“Per questo, io vorrei oggi invitare voi a pregare per noi vescovi. Perché anche noi siamo peccatori, anche noi abbiamo debolezze, anche noi abbiamo il pericolo di Giuda: perché anche lui era stato eletto come colonna. Anche noi corriamo il pericolo di non pregare, di fare qualcosa che non sia annunciare il Vangelo e scacciare i demoni … Pregare, perché i vescovi siano quello che Gesù voleva, che tutti noi diamo testimonianza della Resurrezione di Gesù. Il popolo di Dio prega per i vescovi. In ogni Messa si prega per i vescovi: si prega per Pietro, il capo del collegio episcopale, e si prega per il vescovo del luogo. Ma questo è poco: si dice il nome e tante volte si dice per abitudine, e si va avanti. Pregare per il vescovo con il cuore, chiedere al Signore: Signore, abbi cura del mio vescovo; abbi cura di tutti i vescovi, e mandaci i vescovi che siano veri testimoni, vescovi che preghino, e vescovi che ci aiutino, con la loro predica, a capire il Vangelo, a essere sicuri che Tu, Signore, sei vivo, sei fra noi”.

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